Roma, 18 luglio 2012 - IL NUOVO mercato del lavoro comincia oggi. La riforma Fornero dopo l’ultimo rapido passaggio parlamentare, entra in vigore. E il governo, intanto, porta già a casa le prime modifiche. Sono state inserite ieri nel decreto sviluppo. La riforma del lavoro mette mano a tutti i principali istituti in vigore in Italia. Viene rafforzata la flessibilità in entrata: il contratto di apprendistato diventa la forma privilegiata per entrare nel mercato del lavoro. Modifiche anche alla flessibilità in uscita: in materia di articolo 18 viene di fatto cancellato l’obbligo di reintegro automatico, in caso di licenziamento senza giusta causa. Rivoluzione per gli ammortizzatori sociali: nel 2013 partirà l’assicurazione sociale per l’impiego (Aspi) che andrà a sostituire a regime (nel 2017) tutte le attuali forme di indennità e di mobilità.

INTANTO
, in Parlamento le commissioni Finanze e Attività produttive della Camera hanno portato a casa una prima manutenzione della riforma, concordata con il governo. È stata inserita con un emendamento nel decreto sviluppo. Cambiamenti arrivano sulle aliquote previdenziali per partite Iva e contratti a progetto: rimarranno al 27% nel 2013 e saliranno al 28% (invece che al 29%) nel 2014. Uno sconto solo provvisorio, visto che l’aliquota dovrà aumentare e passare comunque al 33% a partire dal 2018. In materia di partite Iva si stabilisce che i requisiti per distinguere quelle vere dalle false, come la monocommittenza, dovranno essere calcolati su base biennale e non più annuale. Mentre nei casi di rapporti a termine si accorciano gli intervalli minimi previsti dalla riforma tra un contratto e l’altro.

ANCORA
, sarà allungato di un anno l’uso della mobilità con le attuali regole, fino al 31 dicembre 2014. E fino al 2013 viene fatta salva la possibilità per chi beneficia degli ammortizzatori sociali di fornire prestazioni di lavoro «accessorio» fino a un limite massimo di 3mila euro. Viene prorogata la cassa integrazione: le aziende in crisi che hanno «prospettive di continuazione o ripresa dell’attività e di salvaguardia, anche parziale», dei livelli occupazionali, potranno ricorrere alla Cig fino a tutto il 2015.

Matteo Palo