Paolo Pacini

Cristiano Consorti
Lucca
DUE MINUTI



soltanto. Erano appena partiti. Giusto il tempo di percorrere i primi tre chilometri di quella maledetta quarta prova speciale, scivolati via nella notte del «Rally Città di Lucca» su una strada di collina, a Sant’Ilario di Brancoli. Il motore che romba a singhiozzo, compresso tra brevi rettilinei e curve strette. Poi la morte in agguato su quella curva fatale, dove la Peugeot 207 di Valerio Catelani e Daniela Bertoneri piomba a diritto, sfonda un muretto, si ribalta, incastrandosi sotto il piano stradale e poi prende fuoco. «Una dinamica inspiegabile...», è lo sconcerto degli organizzatori. Hanno ritrovato i due corpi carbonizzati uno accanto all’altro, in una sorta di abbraccio, uniti nel tragico destino come nella vita. Valerio, il pilota pietrasantino, aveva 38 anni, la co-pilota Daniela, massese, 35: convivevano da anni e gestivano il bar «Sambo» nel centro di Forte dei Marmi. Sono morti intrappolati in una gabbia di fuoco.

UCCISI

subito nell’impatto o solo alcuni minuti dopo dalle fiamme? Il magistrato di turno, Elena Leone ha disposto l’autopsia: uno dei nodi da sciogliere è anche quello dell’eventuale ritardo nei soccorsi. Al momento non ci sono comunque indagati. Per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e le fasi successive, il pm ha fatto acquisire alla Polizia stradale di Lucca anche i video registrati dalle varie «camera car» dei concorrenti. Sequestrati anche tutti i carnet di bordo, il piano di emergenza sanitaria, l’ordine di servizio completo e il piano generale di sicurezza, nonché la vettura incendiata.

L’EDIZIONE

numero 47 del rally lucchese è stata immediatamente annullata, ma in tutta Italia ieri le corse si sono fermate in segno di lutto. Sotto choc anche la scuderia «Balestrero», organizzatrice della gara. Nessuno al momento sa dare una spiegazione al tragico incidente: la prova speciale era appena iniziata (il via alle 4,12) e l’auto aveva percorso appena 3 chilometri. «Forse un malore — ipotizzano gli organizzatori — visto che quella è una curva che si affronta a 50-60 chilometri orari, in prima». Fatto sta che l’auto è andata a scontrarsi con un muretto di cinta abbattendolo completamente e finendo la corsa, capovolgendosi, in un fossato sottostante. Poi le fiamme, alte 4 metri, hanno cominciato ad avvolgere la carrozzeria. Valerio e Daniela non sono riusciti a uscire dall’abitacolo. Una portiera era probabilmente bloccata dal terriccio della fossa, l’altra forse ostruita da qualche masso del muretto sfondato. Per gli organizzatori sono passati quattro minuti dall’impatto ai soccorsi, ormai inutili.

TRA I PRIMI

ad accorrere sul posto Alessandro Vannucci, appassionato di rally. «Ero vicino alla chiesa — racconta — e a un certo punto ho visto un bagliore. Era quello delle fiamme: sono corso qui e mentre salivo ho incontrato il navigatore di un’altra auto. ‘Bruciano...!’, gridava. Con alcuni colleghi abbiamo provato con l’estintore a spegnere le fiamme, ma è stato tutto inutile. Poi un’esplosione...».