L'Aquila, 1 agosto 2012 - UN’ALTRA SPINAnella ricostruzione dell’Aquila. Dopo i rallentamenti dei lavori dovuti al peso della burocrazia e ai litigi dei leader politici ora emerge che sotto le case delle new town sono stati piazzati almeno 200 isolatori sismici «non del tutto idonei allo scopo».
Un apparecchio mandato a San Diego per essere provato nel laboratorio Caltrans Srmd si è «rotto macroscopicamente» scrivono Alessandro De Stefano e Bernardino Chiaia, i periti del Gip Marco Billi. I tecnici suggeriscono che si cerchi di trovare tutti i dispositivi «anomali» dei quali non hanno una mappa. Dopo aver capito dove sono stati collocati si dovrà decidere se sostituirli o sottoporli a «un’approfondita campagna di prove». I duecento apparecchi che dovrebbero neutralizzare le scosse del terremoto sono una specie di mistero. Non si sa dove siano.

LA DITTA fornitrice, l’Alga di Milano, non aveva comunicato che erano stati utilizzati «fino all’evidenza dei fatti». E non è tutto. «Non sono stati sottoposti — scrivono i periti — a prove di qualificazione né di accettazione da un laboratorio terzo ufficiale». La perizia è stata commissionata nell’ambito di un processo per «turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture» aperto dalla Procura della città colpita dal terremoto del 6 aprile 2009. L’appalto sottoposto ad accertamenti era quello di 7300 isolatori sismici che sono costati 7 milioni e 124 mila euro. La fornitura è stata assegnata alla Fip di Padova, per un terzo, e all’Alga di Milano, che si è aggiudicata gli altri due terzi. Nove apparecchi sono stati prelevati e messi a disposizione dei giudici. Quattro dell’Alga e due della Fip sono stati mandati a San Diego.
Il laboratorio Srmd della città californiana è infatti in grado di riprodurre un vero terremoto simulando scosse in tre direzioni contemporanee, arresti frequenti e cambi di direzione. Il materiale della Fip si è dimostrato «perfettamente idoneo allo scopo». Un isolatore dell’Alga (quello con materiale Xlide di rotazione e Hotslide di scorrimento) si è «macroscopicamente» rotto, annotano i periti. Gli apparati identici a quello sottoposto alla prova messi sotto le case delle new town dell’Aquila sarebbero, secondo l’Alga, 200. Per due degli altri tre (ne sono stati montati 4699, tutti di materiale Hotslide) nelle prove «lente eseguite in modo completo e soprattutto sotto forze verticali moderate» si è manifestato «in misura drammaticamente evidente, il fenomeno dello stick slip (un saltellamento, ndr), fenomeno potenzialmente distruttivo». Nel caso dell’Alga, hanno scritto gli esperti del Gip, «i materiali costituenti gli isolatori offerti risultano diversi da quelli effettivemente forniti».
Le leggi in vigore in Italia e in Europa non prevedono i controlli effettuati in California che però riproducono in maniera più realistica le scosse dei terremoti.

di Lorenzo Bianchi