Paolo Franci
Roma
LA STRETTA

di mano tra il procuratore federale Stefano Palazzi e gli avvocati di Antonio Conte, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero, per il patteggiamento da 3 mesi e 200mila euro di ammenda (da devolvere ai terremotati emiliani) è il preludio all’atto finale di stamattina. Alle 9,30 in punto partirà il processo sul filone di Cremona (il 3 e il 4 luglio quello di Bari) con le richieste di patteggiamento che il pm del calcio Palazzi sottoporrà ai cinque giudici della Commissione Disciplinare presieduta da Sergio Artico. Tra questi, c’è quello del tecnico juventino che, per l’omessa denuncia di Novara-Siena e Albinoleffe-Siena ha trovato l’accordo per 4 mesi e 20 giorni di stop, con 50 giorni commutati in pena pecuniaria, 5mila euro al giorno. Alla fine, tre mesi di squalifica.
Ieri è stato il giorno della pre-riunione dei cinque giudici, dopo l’intensa fase di studio delle carte processuali (cinquemila pagine assorbite in pochi giorni). I tempi supplementari per la partita di Antonio Conte sono nelle loro mani. E non sarà un atto notarile, l’accettazione dell’accordo tra Palazzi e Conte, anzi.
SI PREANNUNCIA una lunga e accesa camera di consiglio, che andrà in onda subito dopo le richieste di patteggiamento, nella quale i cinque membri della Disciplinare proveranno a decidere con una non facile unanimità. Se non sarà possibile, si andrà alla maggioranza. Oggi Conte potrebbe dirigere la Juve per l’ultima volta da allenatore a Ginevra. Ma c’è una speranza: la squalifica diverrà esecutiva non oggi, ma alla pubblicazione delle motivazioni delle sentenze. Se dovessero slittare oltre Pechino, Conte dirigerebbe la Juve in Supercoppa. Speranza, remota (le sentenze dovrebbero arrivare l’8-9 agosto), ma possibile, a meno che i giudici non emettano un’ordinanza sui patteggiamenti già oggi e, nel caso, lo sto scatterebbe subito.
IN CASA JUVE, il vice di Conte Angelo Alessio avrebbe trovato l’accordo per un patteggiamento da 2 mesi (omessa denuncia), mentre a sorpresa ha rinunciato a questa opportunità Simone Pepe, in aula per il filone barese e accusato di messa denuncia per Udinese-Bari. Quest’ultima, è la partita maledetta di Leonardo Bonucci che rischia almeno tre anni per illecito sportivo e che ha deciso di affrontare il duello processuale, rinunciando ad accordi con la procura. Sul fronte del club, il Siena, a processo per cinque partite, dovrebbe patteggiare una penalizzazione inferiore agli otto punti. L’accordo con la procura dovrebbe riguardare anche il Torino, che avrebbe concordato con Palazzi un punto di penalizzazione e 40mila euro di ammenda.