dall’inviato Angelo Costa

Londra, 2 agosto 2012 - POTEVAessere un naufragio, lo è solo a metà. L’ennesimo atto di Fede è una staffetta che prima si guadagna la finale nei 4x200 stile poi la chiude al settimo posto a distanza siderale dal quartetto d’oro degli Stati Uniti, ispirata dalla leggerezza della Divina e alimentata dalla freschezza delle sue compagne Mizzau, Nesti e Carli. E’ come se la Pellegrini avesse già iniziato il nuovo corso, prendendo il nuoto con dolcezza come intende fare da qui a un anno, togliendosi di dosso le tensioni che l’hanno fatta arrivare a Londra scarica.
Non finisce comunque qui l’Olimpiade di Federica, stella offuscata in una notte di record mondiali (l’ungherese Daniel Gyrta nella finale dei 200 rana, l’americana Rebecca Soni nella semifinale della stessa specialità) dove svetta anche il futuro medico americano Nathan Adrian, che con un centesimo sul favorito Magnussen si prende la finale dei 100 metri stile libero dove il primatista del mondo, il brasiliano Cielo, affonda dopo una virata da capoclasse: «Ci vediamo fra qualche giorno», annuncia Fede sorridendo, perché a fine settimana farà anche la staffetta mista.
A questa passerella olimpica, Fede arriva dopo una mattinata nel segno dell’allegria. Mentre il buon Magnini si scatena contro il malvagio mondo dei social network che critica il nuoto azzurro come peraltro ha fatto lui per primo, mentre il suo ex tecnico francese Lucas le consiglia di non fermarsi ‘altrimenti è perduta’ e quello attuale Rossetto dubita di lavorare ancora con lei, la Divina ritrova il gusto della bracciata leggera: le basta, insieme alla strepitosa prima frazione di Alice Mizzau col primato personale, per far guadagnare alla staffetta un’altra finale.
E’ un bel modo per congedarsi dai Giochi, ma non per cambiare idea rispetto alla sera precedente: ‘Il risveglio è stato serenissimo, non sono traumatizzata da questa Olimpiade. Purtroppo non ho azzeccato la preparazione, ma le riflessioni non si fanno a caldo: avremo tempo, se nessuna delle punte è riuscita a trascinare l’Italia c’è bisogno di un esame di coscienza a tutti i livelli, tecnici e dirigenti compresi. Ora penso alle vacanze e non rivelo certo a voi dove intendo andare. Un reality nel mio futuro? Se la cosa mi divertirà, perché no: voglio fare tutto ciò che mi rende allegra e mi rilassa’. Se ne riparla fra un anno, se tornerà la voglia.