Roberto Giardina

BERLINO, 6 agosto 2012 - PUNTUALE, a mezza estate Der Spiegel ci dedica un numero. Mitico quello del 25 luglio 1977, con il revolver sul piatto di spaghetti, e l’anno scorso, sempre a fine luglio, la più autorevole rivista tedesca ci dedicò la copertina e il titolo ‘Ciao Bella!’, con Berlusconi come gondoliere che conduce il Paese verso il baratro. Ora, basta una scritta in copertina ‘Ach, Italien…’, e diciotto pagine all’interno sul ‘Traumland’, il paese dei sogni di Angela, in vacanza in Sudtyrol, come dicono loro, e dei suoi connazionali. Noi ce la prendiamo, ma trent’anni fa ed oggi, i dati sono sempre corretti, e la cura grafica di prim’ordine. Per simboleggiare la nostra situazione, basta una 500 rossa, di quelle antiche, che arranca in salita, a illustrare l’intervista a Monti, si sorprende il professore con le mani nelle tasche, che si intuiscono vuote. «L’Italia, tra i Paesi in crisi — scrive Der Spiegel, è quello che ha le migliori chances per salvarsi, ma a Monti rimane poco tempo, mentre i vecchi politici si fanno sotto per tornare al potere».


IL VIAGGIO in Italia comincia alla rovescia, dalla Sicilia di Raffaele Lombardo, di Goethe, e di Federico II, che era un tedesco della Svevia. Il nostro premier ha costretto il governatore dell’isola alle dimissioni, ma il titolo del primo capitolo del reportage è indicativo: ‘Die Episode Monti’. Quanto potrà resistere? Fino alla prossima primavera, e chi verrà dopo, il vecchio Silvio o Beppe Grillo? Altes Land, alte ideen, un paese vecchio con vecchie idee, un’Italia dove i giovani non hanno speranze, spezzato in due: il Pil al nord è quasi del 25% superiore alla media europea, al sud di quasi il 30 sotto. I giovani fuggono all’estero, come la toscana Sandra Savaglio, l’astrofisica che lavora al Max Planck Institut di Monaco. Che futuro avrebbe avuto in patria? L’anno scorso Berlino ha investito 50 miliardi nella ricerca, noi appena due, e distribuiti in modo clientelare. I terroristi della Baader-Meinhof preferivano l’Alfa Romeo alla tedesca Bmw per sfuggire alla polizia, e questo è un paradossale complimento alle nostre vetture. Ieri, la Germania comprava il nostro Pendolino, a cui cambiava il nome per evitare l’umiliazione, e le nostre autostrade erano considerate le migliori d’Europa. Ed oggi? Abbiamo rifiutato l’alleanza tra la nostra Telekom e quella loro, per venderla a un finanziere, perdendo l’aggancio con le nuove tecnologie. E gli italiani preferiscono volare su Air Berlin piuttosto che con Alitalia.
È BASTATO l’arrivo di monti per cambiare la ‘berlusconisland’? Il ‘cavaliere e le donne’, conclude Der Spiegel, è una tipica storia all’italiana. Il ‘macho-clown’ annuncia il suo rientro, e i sondaggi non gli darebbero speranze, ma già due volte in passato Silvo fu dato per finito. La storia si ripeterà? Il reportage dimostra che la rivista di Amburgo fa a suo modo il tifo per noi, ma con prudenza perché teme di essere delusa. Si evitano i pregiudizi, non si ricorda l’inchino di capitan Schettino all’isola del Giglio, e si sorvola sugli insulti alla Cancelliera, e sul clima antitedesco presente nel nostro Paese, ricordato però da Monti. I tedeschi sono pronti a puntare su di noi, ma non vogliono rischiare alla cieca.