Alessandro Farruggia
ROMA
PRESSING

tedesco a ogni livello per evitare concessioni ad Atene, Grecia che alla vigilia della visita in Germania del premier Samaras giura di voler restare nell’euro e di essere pronta a nuovi tagli per 11,5 miliardi. «Dobbiamo sopravvivere. Non possiamo permetterci di uscire dall’euro», ha detto il ministro delle Finanze di Atene, Yannis Stournaras.
Ma la vera novità è una indiscrezione del settimanale tedesco
Spiegel sull’intervento allo studio della Banca centrale europea (Bce). Eurotower sarebbe pronta ad acquistare titoli in sofferenza dai Paesi in cui il premio di rischio rispetto ai bund tedeschi superi un certo livello. E per rendere più trasparente e immediato il suo impegno renderebbe noti i dati degli acquisti ogni giorno, e non settimanalmente. La Bce introdurrebbe un limite all’oscillazione dei tassi riportandola a livelli fisiologici e gli investitori riceverebbero un segnale chiaro della volontà dell’istituto guidato da Draghi.

SECONDO

Spiegel questa ipotesi verrebbe discussa nella prossima riunione del board della Bce, all’inizio di settembre. Ma quanto consentirebbe di risparmiare un abbassamento di 100 punti base? Ci sono due studi di Goldman Sachs e Nomura che danno indicazione convergenti e interessanti. Secondo Goldman Sachs (che ha analizzato un orizzonte triennale nel quale il Tesoro dovrà emettere titoli per 500 miliardi) se lo spread dei titoli biennali italiani si riducesse di 100 punti base rispetto ai bund tedeschi il nostro Paese risparmierebbe 3,1 miliardi di euro il primo anno, 6,2 il secondo e 8 il terzo: totale, 17,3 miliardi. E considerando i soli titoli biennali. L’operazione sarebbe quindi rilevante, e consentirebbe di aggirare il «no» tedesco all’emissione di Eurobond (e l’irritazione per l’aiuto dato sottobanco dalla Bce alla Grecia attraverso il via libera concesso alla Banca nazionale greca di concedere prestiti di emergenza agli istituti di credito in difficoltà).

NEL FRATTEMPO

la Germania mantiene alto il livello della diga. Dopo le parole di sabato del ministro delle Finanze Wolfgang Schauble ieri è toccato al collega all’Economia, Philipp Roesler, dare una nuova sferzata al governo greco in un’intervista allo Spiegel. «Chiunque attui una decisiva politica di riforme, ottiene la solidarietà europea. Chi non rispetta le regole e rompe gli accordi siglati non può attendersi aiuti finanziari». Il messaggio alla Grecia è chiaro: «L’Europa e l’euro non possono fallire per colpa di chi blocca le riforme». Gli fanno eco il capogruppo della Cdu al Bundestag, Volker Cauder («La Grecia deve rispettare le promesse. Non c’è spazio per altre manovre») ma anche il ministro degli Affari europei francese, Bernard Cazeneuve: «La Grecia deve rispettare gli impegni».
Il messaggio per Antonis Samaras, che venerdì vedrà Angela Merkel, è chiaro: convincere il Cancelliere tedesco a concedere due anni in più per le riforme e i tagli richiesti è una missione impossibile come quella di Leonida alle Termopili.