Elena Comelli
MILANO
CONTINUA

il braccio di ferro sul cosiddetto piano anti-spread tra Buba e Bce, che anche ieri ha abbattuto i mercati. La Bundesbank rimane fortemente contraria agli acquisti di bond di Paesi a rischio da parte della Bce e sottolinea, nel bollettino mensile di agosto, come ogni misura volta a condividere «i rischi di solvibilità» fra i Paesi dell’eurozona dovrebbe essere decisa a livello di governi e non dall’Eurotower.
«Le decisioni sull’opportunità di condividere i rischi di solvibilità in maniera molto più ampia di quella attuale - recita il bollettino - dovrebbero essere prese dai governi e dai parlamenti».
La banca centrale tedesca si è da sempre opposta agli acquisti di bond da parte della Bce e ha ribadito più volte la propria contrarietà, dopo che a inizio mese il presidente Mario Draghi ha indicato la determinazione dell’Eurotower a fare tutto il necessario per fronteggiare la crisi e ha indicato che la Bce «potrebbe» avviare presto un nuovo programma di acquisto di bond. Ma è la prima volta che la Buba parla di «rischi di solvibilità», facendo di conseguenza balenare la possibilità che alcuni Paesi dell’Eurozona possano fare default sui loro debiti nonostante il tentativo della Bce di creare un firewall per proteggere questi medesimi paesi dalle zampate della crisi del debito.
Quest’ennesima uscita critica della Buba ha comprensibilmente messo di cattivo umore i listini europei, che hanno perduto terreno. Piazza Affari, dopo uno scivolone superiore al 2% ha contenuto le perdite all’1% in chiusura, mentre sul fronte dei titoli di Stato lo spread fra Btp e Bund si è portato a 426 punti dopo aver toccato un massimo a 430 punti e un minimo a 410. Le Borse europee hanno chiuso in calo frazionale: Londra ha ceduto lo 0,5%, Francoforte è rimasta in equilibrio (-0,09%), Parigi ha perso lo 0,3%.
I commenti di ieri mattina dei vertici finanziari tedeschi contro la possibilità che la Bce intervenga per calmierare l’andamento degli spread non hanno entusiasmato nemmeno il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera: sono «disturbi che non fanno merito a chi parla» ha detto al meeting di Rimini, parlando con i giornalisti.
Il ministro ha anche stigmatizzato le modalità con cui in Europa si sta discutendo degli interventi per limitare gli eccessi di speculazione contro le emissioni di titoli pubblici dei paesi maggiormente indebitati. «Sulle montagne russe della comunicazione europea è difficile intervenire perché in queste settimane c’è stata una comunicazione in eccesso, sregolata, incoerente, anche con turbative dei mercati. Esprimo disappunto — ha aggiunto — su come la comunicazione europea continua ad andare. Ci sono state decisioni importanti prese dalla Ue a fine giugno, si sono aggiunte azioni della Bce», ha detto il ministro. La Bce in una nota ha parlato di speculazioni su decisioni che non sono state prese. «Mai discusso di tetti per gli spread».