ROMA, 25 agosto 2012 - «È INACCETTABILEimpiegare migliaia di uomini ogni fine settimana a spese del contribuente. Siamo in spending rewiew? La polizia subisce tagli ed è sotto organico di 11 mila unità? E allora il calcio e tutte le manifestazioni a scopo di lucro, sportive e non, devono pagare un contributo per il servizio straordinario di ordine pubblico».

A LANCIARE il sasso nello stagno è Felice Romano, segretario generale del sindacato di polizia Siulp. «Ogni domenica — spiega Romano — impieghiamo 6mila uomini per garantire il profitto delle società calcistiche e arginare gli ultras. Francamente è assurdo che sia a carico della fiscalità generale. Come già oggi fanno le società concessionarie autostradali, le Ferrovie e le Poste, va pagato un contributo per le corpose spese aggiuntive che vengono sostenute dallo Stato. Non chiediamo che sia pagato lo stipendio agli uomini impiegati ogni fine settimana, ma che si contribuisca alle spese aggiuntive: indennità varie e spese straordinarie sostenute. Mi sembra una richiesta assolutamente ragionevole». Anche perché per quel servizio le forze dell’ordine pagano anche un tributo di sangue che fortunatamente — grazie anche alla legge che ha introdotto gli steward negli stadi, riducendo le occasioni di contatto tra ultras e forze di polizia — è sceso dai 200 feriti del 2007-2008 ai 66 dell’ultima stagione.

LA CIFRA
sborsata dai contribuenti per garantire la sicurezza delle partite di serie A, B e Coppa Italia ammonta a circa 40 milioni di euro all’anno, in un bilancio del comparto sicurezza toccato nel vivo dai tagli e perennemente alla ricerca dei soldi per la benzina o la manutenzione delle volanti e delle gazzelle. Ma anche in tempi di crisi, un conto di 40 milioni non sarebbe certo un costo insostenibile per le società, che fatturano — secondo la recente analisi del Centro Studi della Federcalcio — la bellezza di 2 miliardi e 477 milioni di euro all’anno. Quaranta milioni si possono trovare, magari con una limatina agli ingaggi, e potrebbero consentire di finanziare servizi essenziali alla collettività. La battaglia è sentita da molti dei sindacati di polizia, ma sinora non è stata fatta davvero propria dal Viminale. E anche quando un tentativo in tal senso c’è stato — sottosegretario all’Interno Massimo Brutti, governo D’Alema — è finito in una sonora sconfitta.

AI 40 MILIONIdi euro si arriva considerando i 6mila uomini (40% polizia, 40% carabinieri, 20% finanzieri) impiegati ogni fine settimana nelle 38 giornate di Serie A e 42 di serie B, nella Coppa Italia, la Legapro e negli incontri internazionali. A loro vanno aggiunti gli agenti delle polizie locali, che sono un altro migliaio. Dei 6mila uomini (che possono diventare anche 7mila e più in caso di derby e giornate ‘calde’) la metà sono ‘territoriali’ e 3mila sono unità ‘a rinforzo’ che vengono da fuori, di solito dai battaglioni mobili e ci costano mediamente dai 115 ai 178 euro lordi al giorno, in aggiunta allo stipendio.

VANNO INFATTI considerate le indennità ordine pubblico (26 euro per chi viene da fuori, la metà per la territoriale) e giorno festivo (12 euro), lo straordinario (12-15 euro l’ora, per gli uomini ‘a rinforzo’ si viaggia sulle 6 ore, cioè oltre 72 euro lorde al giorno), i pasti (dai 5 euro per un pranzo al sacco fino ai 50 euro al giorno per chi è in trasferta). Ai quali vanno sommati i costi per l’eventuale alloggio e per il trasferimento (carburante e pedaggio autostradale) dai reparti alla città di impiego, più le spese per l’uso dell’elicottero. C’è poi il fatto che gli uomini impiegati nel fine settimana devono riposare. E ci sono i danni ai mezzi in caso di incidenti. In tempi di coperta corta, è un conto troppo caro per farlo pagare solo ai contribuenti italiani.

 

di Alessandro Farruggia