Roberto Giardina
BERLINO
È STATO

un caso che il ministro delle Finanze Vittorio Grilli sia a Berlino a colloquio con il collega Wolfgang Schaeuble, mentre Draghi da Francoforte annuncia che la sua Bce acquisterà eurobond «senza limiti». Due parole che gettano letteralmente nell’angoscia i tedeschi, quelli che temono per i loro risparmi. Angela Merkel è in missione a Madrid. La Cancelliera reagisce con apparente calma: «La Bce agisce in modo indipendente, nel quadro del suo mandato. Comunque tutte le misure monetarie non possono sostiuire le azioni politiche». E poche ore prima aveva ribadito di non approvare l’acquisto di titoli senza limiti, e che comunque doveva essere limitato nel tempo. ‘Euro Kaputt per colpa di Draghi?’, intitola in prima pagina la popolare Bild Zeitung, il giornale più letto in Germania. E Die Welt commenta: «È la morte della nostra Banca Centrale, festeggiata dai mercati». Mario Draghi, tuttavia, viene considerato ‘un uomo della Merkel’, che ha sempre ostentatamente dimostrato la sua fiducia nel ‘banchiere italiano’, e lo ha difeso contro Jens Weidmann, il capo della Bundesbank. «Draghi può decidere in autonomia perché in realtà la Merkel l’appoggia in silenzio», commenta Die Zeit.

L’ANNUNCIO

di Draghi non equivale all’acquisto, si sottolinea in Germania, e ricorda quello della Merkel dopo l’inizio della crisi nel 2008, quando promise che il suo governo avrebbe garantito un prestito fino a mille miliardi di euro alle banche tedesche in difficoltà, cioè al di là delle reali necessità. E gli aiuti, dopo, furono molto modesti.
«La decisione di Draghi è ammirevole», ha commentato il ministro Grilli dopo aver visto Schaeuble. Per quanto riguarda i rapporti tra Italia e Germania, aggiunge, il collega tedesco ha ribadito l’apprezzamento di quanto ha già compiuto il governo Monti. Paura che a Roma si ritorni all’antico? Timore non è il termine giusto, ma naturalmente le scelte non possono essere estemporanee e mutevoli. «Abbiamo dovuto cambiare la Costituzione — ricorda Grilli — per inserire la norma che impone il pareggio del bilancio». «Le cose fatte in Italia cominciano a marciare ma c’è un rallentamento generale», in ogni caso «non vedo la necessità di altri sacrifici», ha concluso il ministro.

TORNANDO


a Draghi, Schaeuble ha sottolineato che «l’acquisto di bond di Paesi deboli dell’eurozona da parte della Bce non può essere una misura permanente». Secondo un sondaggio, la prima paura dei tedeschi rimane infatti l’inflazione, indicata dal 63 %, più del doppio rispetto al timore d’una guerra. Le scelte di ‘Draghi l’italiano’ inquietano l’opinione pubblica. Quasi la metà non ha fiducia in lui (il 42 %), solo il 18 lo stima, gli altri non lo conoscono. Un problema per Angela, mentre si entra nell’anno elettorale. La Grecia passa in secondo ordine, trascurabile la forza di Atene sulle decisioni europee, mentre l’Italia rimane un’insidia e tutte le notizie che giungono da Roma vengono date con risalto o manipolate, come la dichiarazione ieri del premier Monti secondo cui nel nostro parlamento «ribolle il risentimento contro la Germania e il suo governo».