Massimiliano Mingoia
MILANO
«CHE FAI,

mi cacci?». Giovanni Favia, su Twitter, usa la stessa frase rivolta da Gianfranco Fini a Silvio Berlusconi nel pieno della guerra del Pdl per replicare alle accuse a lui indirizzate dal blog di Beppe Grillo. Nel mirino, naturalmente, c’è sempre la frase rubata a Favia («Nel Movimento Cinque Stelle la democrazia non esiste») durante un fuori onda su La7. Secondo il blog di Grillo, «il movente di questa intervista concordata» potrebbe essere «il passaggio ad un’altra formazione politica, probabilmente il Pd o affini (tanto non cambia di molto la sostanza)». Lui, Favia, consigliere regionale emiliano, replica per le rime con un tweet: «Non ho nessuna intenzione di andare nel Pd, il M5S è sempre stata ed è la mia casa. Che fai, mi cacci?». È scontro totale. A cinque anni esatti dal Vaffa Day, che richiamò nelle piazze migliaia di cittadini desiderosi di firmare una proposta di legge contro i candidati condannati o in attesa di giudizio in Parlamento, il Movimento Cinque Stelle vive con sentimenti opposti il suo 8 settembre. A Milano, alla manifestazione «Parlamento pulito» convocata ieri in piazza XXV Aprile davanti al Teatro Smeraldo, dove il 4 ottobre 2009 nacque il Movimento, le poche decine di militanti accorsi sembrano ancora sotto choc.

LA GUERRA

tra Grillo e Gianroberto Casaleggio, da una parte, e Favia, dall’altra, viene vissuta con un misto di rabbia e distacco. C’è chi professa «totale autonomia da Grillo», chi insiste sul principio che «ognuno ha la sua testa», chi nega «la spaccatura».
A Parma, intanto, il più importante dei sindaci grillini, Federico Pizzarotti, prima smentisce («congressi? Facciamo assemblee da anni») ma poi sembra di fatto confermare la richiesta di un congresso del movimento. In un tweet, infatti, il primo cittadino rimanda all’intervista sulla
Gazzetta di Parma in cui aveva detto che l’assise «sarebbe utile per approfondire il dialogo».
I veleni si rincorrono. Nel blog di Grillo un post a firma del giornalista Maurizio Ottomano accusa Favia di aver concordato il fuori onda su La7 con il conduttore Corrato Formigli e il direttore del quotidiano
Pubblico, Luca Telese (entrambi smentiscono via web). Il radicale Marco Pannella, infine, interviene a favore di Favia nella guerra tra grillini («sei stato l’autore di qualcosa che vorrei difendere»), mentre Antonio Di Pietro esprime solidarietà al Movimento: «Dà fastidio, si cerca di deleggitimarlo».