ROMA, 11 settembre 2012 - «QUESTO movimento non può essere governato solo da due teste. Grillo conta uno, come me». Giovanni Favia conferma. A modo suo, con tanti distinguo e pure un po’ di sincero pentimento per essere stato ‘così ingenuo’ da dire quel che non avrebbe dovuto a un giornalista di La7 che ha messo tutto in onda. Però conferma. Che dentro il MoVimento 5 Stelle «il problema di democrazia c’è». Ma lui non molla. Giura di «voler rimanere qui, perché ho dato cinque anni di vita al MoVimento» e pensa, pure, che «non mi cacceranno», anche se la sua guerra mediatica con Grillo è solo agli inizi. Ieri sera una nuova puntata, ad Otto e mezzo di La7, dove Favia ha risposto anche a Grillo che dal suo blog, usando le parole di De Andrè, gli aveva scritto: «Ti senti rinchiuso senza vie di uscita — versi tratti dalla Canzone per l’estate del cantautore genovese — ma la porta del piccolo locale dove ti trovi (da quanto tempo?) non ha serrature. Se abbassi quella maniglia potrai uscire fuori, ma non lo fai». Favia non viene mai citato, ma il riferimento è scontato. «Ti aspettano due ali, un cielo da esplorare — lo sfida Grillo — perché non riesci piu’ a volare?». La provocazione è andata a segno. Il consigliere regionale dell’Emilia-Romagna ha risposto in tv parafrasando anche lui Faber: «Ci hanno riempito di fango, ma adesso dico che dai diamanti non nasce niente e dal letame nascono i fiori; da noi nascerà qualcosa, anche da questo scontro». Favia ha ammesso di essersi lasciato andare, ma mai rinnegando quanto detto. Quanto all’invito di lasciare il movimento (casomai rapito dalle lusinghe del Pd) ha precisato: «Sono consigliere regionale e se c’è qualcuno che vuole la mia testa sono pronto a rassegnare le dimissioni. Sono i cittadini che mi devono giudicare».

LA QUESTIONE di fondo è l’organizzazione del M5S. Per Favia «manca la democrazia» a causa della «gestione Grillo e Casaleggio. Il problema è come si prendono le decisioni a livello nazionale e come si selezionano i candidati. E dopo che hai combattuto sul territorio con accanto uno come Tavolazzi, è difficile da digerire di vedere il generale (Casaleggio, ndr) che gli spara alle spalle». I grillini sul web spiegano: Favia alza la voce perché in base al «Non statuto del M5S», dopo due mandati, non può più ricandidarsi.

 

di Elena G. Polidori