Bologna, 12 settembre 2012 - VALE RITROVA un mezzo sorriso con telaio e forcelloni nuovi che sembrano dargli più confidenza, ma perde un pezzo di tribuna. Almeno quella della Variante del Parco, subito dopo la prima curva. Quella del popolo Ducati. Che, in parte, oggi inizia a vederlo un po’ storto e a tifare il fedele Hayden. Lui, il nove volte campione del mondo capace di portare al titolo un ferro da stiro qual era come la Yamaha e che invece non è mai entrato in sintonia con la Gp12 e nemmeno con l’antenata. Altra storia sulle tribune griffate 46. La tribù di Valentino Rossi.

MISANO, ultimo Gran premio in Italia, è una gara speciale. Per lui (con Tavullia lì a una manciata di chilometri) e per la Rossa che rimette in sella Nicky Hayden dopo lo stop per l’infortunio nelle qualifiche di Indianapolis. «Misano è una delle nostre due gare di casa, ci saranno tantissimi tifosi e l’atmosfera sarà speciale, come sempre quando si corre in Italia — le parole del Dottore, 7° l’anno scorso —. La pista è impegnativa e difficile ma mi piace molto, con sezioni davvero divertenti come quella dall’uscita dalla curva del Tramonto ai curvoni veloci dopo il rettilineo posteriore. Dobbiamo lavorare bene in prova e cercare di fare una bella gara, combattere e giocarcela».

ORMAI SI CORRE per la gloria. Per Rossi non si può neanche parlare di investimenti sulla prossima stagione. Ad attenderlo c’è la M1 gemella (tranne che per gli sponsor) di quella di un Jorge Lorenzo, dopo un matrimonio tanto tifato, una convivenza tanto sofferta e un divorzio che forse è un po’ una liberazione per tutti.

ROSSI non perde comunque il sorriso. Nei test di fine agosto proprio sul circuito intitolato a Marco Simoncelli, Vale ha trovato «qualche idea promettente». C’è da limitare il problema di calo di performance dopo pochi giri con le gomme che crollano, ma «i risultati vanno verificati anche in un confronto con gli altri». A cominciare dal maiorchino sempre più leader del Mondiale con la Yamaha: «L’obiettivo è di aumentare il gap con gli avversari». In fondo solo con Dani Pedrosa. Tredici punti li dividono ma «quest’anno la Honda è molto più stabile». Il lavoro su sospensioni ed elettronica dovrebbero dargli uma marcia in più fin dalle prime libere, venerdì.
 

 

di Marco Galvani