ROMA, 13 settembre 2012 - RUTELLI il vagabondo. L’avevamo lasciata col Terzo polo di Casini, la ritroviamo nell’orbita del Pd. Cos’è successo?

«Il Terzo polo è stato sciolto a causa di certe resistenze a superare i partiti fondatori per fare una cosa più ampia, ed io con l’Api sono rimasto sulla mia posizione di centro democratico e riformista».

Ma ha abbandonato la logica terzopolista...

«No, è ormai chiaro tutti che il bipolarismo muscolare ha fallito, e infatti ci si sta orientando su una legge elettorale proporzionale. Il prossimo sarà un parlamento multipolare anche per l’ingresso dei grillini».

Scusi ma Tabacci è dell’Api?

«Certo, Bruno è un esponente di primissimo piano dell’Api».

E poiché parteciperà alle primarie assieme a Bersani e Vendola, l’Api farà parte di quel centrosinistra, no?

«Tabacci ha dato la propria disponibilità, ma sarà in queste ore l’assemblea nazionale dell’Api riunita a Maratea a decidere la linea».

Sta dicendo che potreste ritirare la candidatura di Tabacci?

«Sarà una votazione democratica, anche se la linea di partecipare alle primarie è molto condivisa».

Dunque Rutelli tornerà ad allearsi con Pd. Unica differenza, la consistenza del partito che guida. Cosa c’è di nuovo?

«Almeno due cose. La prima è che che alle primarie concorrerà un candidato di centro...».

La interrompo, anche Renzi appare «di centro».

«No, Renzi è attestato sull’antagonismo generazionale. Peraltro in una fase in cui l’Italia è stata salvata da Napolitano, Monti e Draghi: non esattamente dei giovinetti».

Diceva di Tabacci.

«Se parteciperà, avrà un programma che non farà a cazzotti con il governo Monti, né con la continuità degli impegni europei».

Ma vi candidate a governare con Vendola, che è su posizioni antitetiche....

«Le coalizioni non possono che essere figlie di programmi condivisi».

La seconda novità?

«Si voterà tenendo aperta la possibilità di una grande coalizione».

Obiettivo cui lei tende?

«Per me non sarebbe una bestemmia. Molto dipenderà dall’andamento della crisi economica: se i pericoli per l’Italia resteranno alti sarà naturale un richiamo al senso di responsabilità comune».

Per Bersani è una bestemmia.

«Se ci sarà una grande coalizione l’avrà deciso il popolo, non io, perché dalle urne non sarà uscita una maggioranza chiara...».

Per raggiungere lo scopo, basta tornare al proporzionale...

«Guardi che in Germania c’è il proporzionale, ma i partiti indicano le alleanze prima del voto».

Casini dissentirebbe.

«Casini ha rinunciato a fare il primo polo, e alla fine dovrà comunque allearsi con qualcuno: meglio farebbe a dire subito con chi».

E Montezemolo?

«Siamo arrivati al punto: Luca dovrà dire se scende in campo o no».

Secondo lei?

«Mi dicono che alla ventiquattresima ora deciderà di candidarsi».

L’appuntamento dell’Api di Maratea è all’insegna della Green Economy, tema più esibito che affrontato...

«Ho appena parlato con Mario Monti: gli porteremo la nostra proposta di fine legislatura per creare lavoro e crescita verde. La stagione dell’ambientalismo negativo è finita, il populismo verde non va da nessuna parte, gli unici settori industriali in crescita sono quelli energetici: è arrivato il tempo dell’economia verde».

di Andrea Cangini