Ilaria Ulivelli
FIRENZE
LO HA RIPETUTO almeno quattrocento volte. Allo specchio. Come un mantra. E continuerà a ripeterlo ancora, per tutto il viaggio in camper, stamattina. È il suo primo vero comizio, anche se il termine gli fa venire le bolle. Al cronometro, il discorso spacca i sessanta minuti: il tempo esatto per provare a fermare il fuoco amico nel Pd, per convincere gli indecisi, per corteggiare i delusi della Lega e del Pdl. All’auditorium Gran Guardia di piazza Bra a Verona, alle 11, Matteo Renzi ufficializzerà la sua candidatura alle primarie di coalizione del centrosinistra per la premiership. Ma non c’è giorno senza pena. Ieri nuovi fulmini e ultimatum legati a doppio filo fra legge elettorale e formazione della coalizione. Teatro della disputa, Montecitorio. Il leader Udc Casini va diretto su Bersani: in sintesi, è impossibile un’alleanza tra chi ha voluto, come Sel e Idv, il referendum sull’articolo 18. Dunque per Casini, fuori Vendola. Ma la reazione di Bersani è ferma: «Devono stare attenti a quel che pensano perché il Paese va governato, noi non scherziamo». Il leader centrista replica di nuovo: «ma più di così cosa devo fare? Che cosa si vuole da me, anche il sangue?».
Bersani, intanto, ospite a Otto e 1/2, mette i puntini sulle i: non si ricandiderà alla segreteria del Pd se dovesse perdere le primarie ed esclude un possibile ticket con lo sfidante: «Non lo pensa lui e nemmeno io. Devo fare il mio mestiere finché devo farlo. L’anno prossimo c’è il congresso e manderò avanti il partito, farò girare la ruota».
A Verona, intanto, Renzi stamani tirerà fuori i tanto attesi contenuti e snocciolerà le parole chiave per il rilancio dell’Italia, una cornice di idee su cui si articolerà il programma che verrà presentato più avanti. Ritmi da maratona. Per questo ci sarà anche il tapis roulant sul camper di Renzi che dormirà a bordo, sul sedile davanti e con le cinture allacciate. Partenza da Firenze alle 6 del mattino, un bacio ai suoi tre figli, alla moglie Agnese, e via. Con lui, a bordo, solo l’autista: un volontario fidatissimo, saranno tre a darsi il cambio in questo tour lungo le 108 province italiane in 75 giorni. Silenzio in camper, nessuna colonna sonora: oggi serve concentrazione. Il più grande spettacolo dopo il Big Bang comincia «Adesso!». L’espansione dell’universo renziano, che ha dato il titolo alla convention dei rottamatori alla Leopolda di Firenze, lo guiderà nella sua rivoluzione, quella del rinnovamento che parte, ohibò, con uno slogan non solo usato («Adesso!») ma proprio da Renzi bistrattato: lo stesso di Franceschini, definito dal rottamatore «vicedisastro» nelle primarie contro Bersani. Il segretario, proprio sullo slogan, ironizza: «Rispetto adesso, ma dopo?». Ormai il manifesto resta Adesso!, ma per il logo che accompagnerà Renzi in giro per l’Italia è stato appena indetto un concorso di idee fra i giovani (per partecipare [email protected]).

RITMI forsennati. Renzi, in stile Obama, ancora in camicia bianca, aprirà il comizio con un video. Tutta veneta la giornata di oggi: il camper arriverà a Longarone alle 14, un luogo legato alla tragedia del Vajont, si parlerà d’ambiente. Poi alle 17 sarà a Belluno e alle 21 alla festa del Pd di Padova. Domani si sposterà in Liguria: alle 18 a Taggia (Imperia) alle 21 a Savona; sabato alle 18,30 a Lucca e alle 21 a Sarzana.