ROMA
LAZIO
al voto entro dicembre. Difficile ignorare il suggerimento, perché arriva dal ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri (foto Ansa). Il titolare del Viminale, ospite del Festival del diritto di Piacenza, ha scandito i tempi che dovranno portare alle elezioni regionali. «L’indicazione — ha detto — è quella di rispettare il termine dei 90 giorni. Ci sono conflitti tra le norme nazionali e lo statuto della Regione, c’è il precedente delle scorse elezioni. Tuttavia il parere dell’Avvocatura dello Stato ci fa intendere che tutto deve avvenire entro il terzo mese».
Il ministro ha ricordato che si tratta di «una scelta che spetta alla Regione Lazio e non al ministero» e che metterà a disposizione della Regione collaborazione e consulenza tecnica, ma è davvero difficile ignorare il percorso e la scansione dei tempi che ha individuato.
La Cancellieri conferma indirettamente la propria contrarietà all’

election day nel 2013, cioè una giornata che raccolga alle urne in contemporanea gli elettori per le Politiche, le Comunali e le Regionali.

L’ESIGENZA

di votare entro dicembre, secondo il ministro dell’Interno, non è però soltanto un modo per osservare le norme, perché si tratta anche di rispondere «a un’esigenza di tipo operativo: prima si va alle elezioni e meglio è, anche perché per le Regioni non è previsto il commissariamento».
La macchina elettorale sta dunque scaldando il motore e già filtrano le prime indiscrezioni sulle cadidature. A sinistra, che si presenterebbe favorita dopo gli scandali che hanno travolto la giunta di centrodestra della dimissionaria Renata Polverini, il più accreditato pretendente alla corsa alla Pisana sembra essere l’ex giornalista del Tg1 David Sassoli, capogruppo Pd a Strasburgo. In auge anche l’ex ministro Giovanna Melandri, mentre i veltroniani vorrebbero un «Obama alla Pisana» e spingono l’ex assessore alla Sicurezza e deputato democratico Jean Leonard Touadi. L’area più vicina a Dario Franceschini pare più incline a sostenere la candidatura di Silvia Costa, altri ancora pensano a un altro ex ministro, Paolo Gentiloni. Mentre un nome ancora valido è quello dell’ex presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra.
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SU una cosa Pd e Pdl sembrano avere trovato identità di vedute: no a ricandidare consiglieri regionali uscenti. Non vogliono rischiare un «effetto Fiorito», che nel 2010 venne eletto con 27mila preferenze. Al momento, nel centrodestra, ancora stordito dalle recenti vicende che hanno affossato il governo regionale, l’ex ministro Giorgia Meloni è il nome balzato in testa al toto candidati spodestando Andrea Augello.

MA SI FANNO




largo anche altre opzioni, come quella di Luisa Todini, recentemente entrata nel Cda Rai, o della deputata Pdl Beatrice Lorenzin. Si sa che Francesco Storace, segretario de La Destra e già presidente alla Pisana dal 2000 al 2005, non ha mai nascosto le proprie ambizioni, ma la candidatura a sorpresa potrebbe rivelarsi quella di Guido Bertolaso, ex sottosegretario ed ex responsabile della Protezione Civile ai tempi del terremoto di L’Aquila. Ma i partiti dovranno soprattutto affrontare una scommessa molto impegnativa: riconquistare la fiducia della gente nel momento in cui il feeling è il più basso di sempre.
r. int.