ROMA
IL PRESIDENTE
della Bce Mario Draghi appoggia l’idea della Germania di un supercommissario Ue che possa porre il veto ai bilanci nazionali e riconosce gli sforzi fatti e che devono ancora essere portati avanti dai governi sulla «strada delle riforme».
A un anno dal suo insediamento all’Eurotower, Draghi conferma la sua sostanziale sintonia con il governo di Berlino sui grandi temi che ha caratterizzato i primi turbolenti 12 mesi dell’incarico.

L’IDEA


lanciata nelle scorse settimane dal ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble di una ingerenza dell’Ue nei bilanci dei Paesi ha così «il pieno appoggio» di Draghi che sceglie, non a caso, un’intervista al tedesco Der Spiegel per manifestare l’ennesima convergenza con l’esecutivo della Merkel. E ai Paesi che temono di perdere la loro sovranità, il presidente Bce ricorda che «alcuni Paesi non hanno capito di aver già perso la sovranità da molto tempo perché sono pesantemente indebitati e questo li rende dipendenti dal buon volere dei mercati». La Grecia è uno di questi. E prima del vertice Ue di dicembre che dovrà affrontare il tema, l’Europa si trova ad affrontare la vicende di Atene.

MERCOLEDÌ è previsto un Eurogruppo straordinario in teleconferenza e ancora Schaeuble tronca il progetto, apparso sulla stampa e attribuito alla Troika, di un nuovo taglio del debito greco, questa volta a carico degli Stati e soggetti pubblici dopo quello operato da banche e privati. La misura costerebbe salata ai contribuenti europei in un momento in cui l’opinione pubblica fa i conti con le misure di austerità e le prospettive sempre più incerte dell’economia. Secondo la Commissione Ue «i negoziati continuano, il lavoro non è ancora finito, restano ancora questioni in sospeso».
«È work in progress» rileva il portavoce della Commissione Jonathan Todd e in generale sul pacchetto Grecia «stiamo sempre valutando i progressi fatti nel programma di aggiustamento economico, l’obiettivo è di terminare i negoziati il prima possibile per arrivare innanzitutto a un accordo a livello tecnico». Fonti diplomatiche fanno notare come «il rapporto della Troika dà solo una descrizione di quella che è la situazione, le discussioni continuano». Di certo è che la Grecia ha bisogno di più soldi «e il solo modo per ottenerli è o attraverso nuovi prestiti o attraverso l’haircut dei prestiti già esistenti».

IERI


il presidente greco, Carolos Papoulias, ha auspicato che il Paese esca presto dalla crisi perché i suoi cittadini hanno dato tutto quello che potevano. «Non si può chiedere altro a chi ha ormai dato tutto, ma malgrado le difficoltà il popolo greco uscirà dalla crisi», ha dichiarato Papoulias.
La Bce ha comunque più volte escluso la possibilità per quanto riguarda il suo debito con Atene da 40 miliardi: sarebbe finanziamento a uno Stato, proibito dai trattati. Francoforte potrebbe però rinunciare ai profitti sugli acquisti dei titoli greci.