Lorenzo Bianchi
DIECI
bambini morti a Gaza, ancora due razzi Fajr, fabbricati dall’Iran e lanciati su Tel Aviv, intercettetati dal sistema antimissile «Cupola di ferro», un israeliano ferito grave nel sud del Paese. Due palazzi sedi di redazioni centrati da missili israeliani nella capitale della Striscia, otto giornalisti feriti.Il cameraman Khader al Zahar, ha perso una gamba. E’ stata la giornata più sanguinosa del conflitto cominciato mercoledì scorso con l’uccisione del comandante delle Brigate Ezzeddin al-Qassam Ahmed Jabari. Ventitre palestinesi hanno perso la vita, Cinque erano donne, una aveva 80 anni. Il numero delle vittime è salito a 69.

NEL QUARTIERE

Nasser di Gaza una famiglia di undici persone, 6 bambini, 4 donne e un anziano è stata sterminata da un missile sganciato dall’aviazione israeliana. Si chiamavano al-Dalu. Pare che l’obiettivo fosse Jamal Mohammed Yassin Dalu, 50 anni, un ingegnere che faceva parte di una unità addetta al lancio dei razzi. L’esercito israeliano aveva sostenuto in un primo momento che nell’edificio abitava Yahia Rabia, capo dei reparti che scagliano i missili contro Israele, ma poi ha ipotizzato che Rabia non sia stato neppure ferito e ha ridimensionato la sua importanza. Si tratterebbe solo di un ufficiale di alto grado delle Brigate di Hamas. Altri quattro piccoli erano stati fulminati qualche ora prima, due nel nord della Striscia, una, Tasneem di 9 anni, uccisa assieme al padre nel campo profughi di al Shati, e Eyad, appena 18 mesi, ad al-Bureji. Le vittime da mercoledì sarebbero 70. Un altro raid alle 1 e 40 della notte ha colpito il palazzo al Shuruq sede degli uffici della tv Al Quds. Una seconda incursione ha centrato un secondo grattacielo, lo Shawa, che ospita Sky news, al Arabiya, gli studi della tv al-Aqsa, l’emittente di Hamas, e della televisione Russia Today. Le stanze del canale russo sono state completamente distrutte. Gli israeliani sostengono che all’ottavo piano del primo edificio colpito c’era una «sala operativa di Hamas», e che l’ obiettivo è stato mancato. Sempre ieri l’esercito di Gerusalemme si è inserito sulle frequenze della radio al-Aqsa di Hamas e ha esortato i civili a tenersi alla larga dai miliziani islamici.
Per la quarta volta Tel Aviv è tornata sotto tiro dei razzi al Fajr di fabbricazione iraniana. Entrambi sono stati intercettati. Un missile partito da Gaza ha ferito sette persone a Shaar Hanegev, vicino al confine con la Striscia. Un altro ordigno ha centrato il tetto di un palazzo di Asqelon trapassandolo dal quarto al secondo piano e ferendo due persone.

LE SCUOLE


a meno di 40 km dalla Striscia sono rimaste chiuse, ma quelle di Tel Aviv non hanno interrotto le lezioni. Da mezzanotte da Gaza sono partiti oltre 100 razzi. Il totale da mercoledì è pari a 905. Trecentodue sono stati neutralizzati da «Cupola di Ferro». Al valico di Rafah è arrivato ieri un convoglio di otto pulman. A bordo c’erano 400 egiziani intenzionati a passare nella Striscia per manifestare la loro solidarietà ai palestinesi e per recapitare medicinali. Per ora sono stati bloccati.