TRENTO
NUOVA TRAGEDIA
sulla neve in un fine settimana davvero drammatico: dopo la strage del Cermis, ieri due scialpinisti trentini sono stati travolti da una valanga in Val di Fiemme, vicino al lago della Busa. Le vittime sono Antonio Gianmoena, vigile del fuoco di Varena e Claudio Ventura, del centro di addestramento alpino della polizia di Moena. Entrambi scialpinisti abili, esperti e preparati.
I due uomini, poco più che quarantenni, erano partiti per l’escursione di scialpinismo questa mattina per percorrere la Val delle Stue: un percorso fuoripista che conoscevano bene. Avevano dato loro notizie per l’ultima volta intorno alle 11, poi il silenzio: non sono mai arrivati alla meta della loro escursione e sono morti in Val Cadino delle Dolomiti di Brenta, nella zona orientale del Trentino.
Le ricerche sono scattate intorno alle 20 e il ritrovamento è avvenuto alle 22.20 grazie allo strumento di ricerca da valanghe Arva. Sul posto sono intervenuti il Soccorso alpino di Moena e della Val di Fiemme: con il buio non è possibile recuperarle i loro corpi in sicurezza, quindi i soccorritori hanno sospeso le operazioni fino a stamane.

LE CONDIZIONI



della neve erano instabili in tutta l’area a causa delle alte temperature anche in quota: a favorire le valanghe sono stati anche il vento molto forte in quota che, sommato alle temperature in rialzo, comportano un’elevata probabilità di distacchi (anche spontanei). Il servizio Meteo dava come marcato (grado 3 su 5) il pericolo valanghe. Nella mattinata, una slavina si era abbattuta nella zona di Moena, vicino al rifugio Fuciade, e aveva travolto quattro persone, di cui tre erano rimaste illese e una ferita: la neve aveva travolto l’ultimo della fila dei quattro sciatori altoatesini che stavano facendo un fuoripista e si erano tolti per precauzione gli sci in prossimità di un costone, per attraversarlo a piedi. L’uomo ferito, 32 anni, ha riportato un trauma ad una gamba, l’intervento del Soccorso alpino e dell’elisoccorso del 118 hanno evitato l’aggravarsi della situazione per il ferito.
Poche ore più tardi un pomeriggio di terrore
per uno sci-alpinista di 46 anni, di Bolzano, che durante un’escursione in solitaria con le pelli di foca ai piedi, dopo essere partito dalla Val Monastero, ha provocato una valanga mentre si trovava sul versante di Bormio del Passo Umbrail. L’escursionista altoatesino, seppur ferito, è riuscito a emergere dalla massa di neve e col cellulare allertare la fidanzata che, a sua volta, ha lanciato l’allarme al 118 di Sondrio. Il soccorso Alpino di Bormio ha iniziato le ricerche chiedendo l’intervento dell’elicottero svizzero della Rega il cui equipaggio ha individuato lo sportivo in una zona battuta da forti venti, recuperandolo e trasportandolo all’ospedale di Silandro (Bolzano). Ha riportato lesioni e traumi al costato ma non è in pericolo di vita. É stato fortunato.