Elena G. Polidori

ROMA, 9 gennaio 2013 - LA NEBBIA, lentamente, si dirada. E anche se, come ha annunciato ieri Pietro Ichino, ci vorrà ancora un po’ (ma non molto) prima che tutte le pedine vadano al loro posto, i nomi della lista Monti e di quelle collegate alla Camera di Fini e Casini, cominciano a prendere corpo. Ieri sera, il Professore ha annunciato che faranno parte della «squadra» al Senato Ilaria Borletti Buitoni, presidente Fai, Alberto Bombassei, presidente di Brembo, Valentina Vezzali, campionessa olimpica di scherma e Mario Sechi, direttore del Tempo. «La Vezzali — ha detto Monti — nonostante il lavoro per partecipare alle Olimpiadi 2016, ha promesso un impegno serio; è l’esempio dell’Italia che vince con sforzo».
Non solo. Il Professore in una nuova apparizione tv ha voluto puntualizzare di essere stato «costretto ad aumentare le tasse perché sono salito su un treno che stava deragliando verso il precipizio, ora siamo in una condizione migliore, tanto da poter guardare ad una prospettiva di riduzione delle tasse». «Alcuni irresponsabili — ha proseguito — avevano portato il Paese a una situazione grave», ora «il Paese è salvo».

MONTI ha poi continuato a illustrare la sua squadra, dove troverà posto anche Luigi Marino, presidente delle Confcooperative, che dovrebbe essere capolista al Senato in Emilia Romagna. «Siamo alle ultime ore — ha detto ancora Ichino — entro domani (oggi, ndr) le liste devono essere pronte; non esiste un problema di quote di senatori di provenienza Udc o Fli o Italia Futura perchè non si applicano criteri di quote. La decisione è rimessa a Monti, è molto faticoso credo che stia venendo fuori un bel lavoro».
Alla fine, «il 98% delle liste sarà composto da persone nuove e diverse — ha proseguito — selezionate secondo criteri molto severi; le liste di Monti non avranno paragoni rispetto alle altre, saranno le più selezionate secondo il metodo e la coerenza al progetto Europa». Sul Senato, dunque, il Professore dirà l’ultima parola, ma si sa, per esempio, che Roberto Rao, ex portavoce di Casini, entrerà probabilmente a palazzo Madama proprio accanto a Casini che dovrebbe trovare posto nella lista ‘Con Monti per l’Italia’. Per la Camera, sia Fini che Casini avranno maggiore libertà di movimento. E se per Fli dovrebbero ritornare sugli scranni sia Italo Bocchino che Flavia Perina, sul fronte Udc ci sarà il ministro Mario Catania, l’ex presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini. Gianluca Galletti sarà capolista in Emilia dove troverà posto anche Mauro Libè (al Senato), mentre l’ex capogruppo al Senato, Giampiero D’Alia sarà dirottato a Montecitorio.
Scontata la presenza alla Camera anche per Cesa e Buttiglione, per i quali Casini ha ottenuto una deroga alle ferree regole contro i parlamentari di lungo corso voluta da Monti. E proprio per ovviare a questo diktat, in molte regioni del Sud il rapporto con il territorio del partito verrà garantito da un passaggio di consegne di stampo «familiare». Al posto di Teresio Delfino, deputato alla sua undicesima legislatura, con ogni probabilità verrà infatti candidato il figlio Giuseppe.