ROMA
NELLA STATISTICA dei jet militari scomparsi negli anni recenti (o perdite di velivoli per disorientamento spaziale del pilota, combinato ad avarie gravi) ci sono diversi casi. In due eventi gli aerei non sono mai stati ritrovati, e in entrambi i casi la scomparsa è avvenuta in mare, nellAdriatico. Alla fine degli anni novanta un Amx del 32° stormo di Amedola era decollato per una missione di addestramento. Un volo di routine. Dopo circa mezzora, quando il jet si trovava a circa cinque miglia dalla costa a Nord di Ancona si persero i contatti radar. Il pilota, che fino a quel momento era anche in contatto radio con i centri di controllo, non riuscì a lanciare un segnale di soccorso, a dire se aveva unavaria. LAmx si infilò nelle acque dellAdriatico e le ricerche, con mezzi aerei e navali, non portarono ad alcun risultato. Sparito nel nulla. Come se si fosse trovato nel triangolo delle Bermuda. Sfortunatamente dopo limpatto con lacqua laereo sprofondò sotto una spessa coltre melmosa che impedì agli strumenti e ai sub di localizzarlo. Solo dopo sei anni le reti di un peschereccio imbragarono alcuni rottami. Ma del pilota non si seppe nulla.
UN CASO ANALOGO, poco più a Nord sempre al largo dellAdriatico, avvenne negli stessi anni. Quella volta scomparve un F-16 al rientro ad Aviano da una missione. E ancora una volta lo spesso strato melmoso avvolse, nascondendolo per sempre, quel che restava dei rottami e del pilota. Si parlò di disorientamento spaziale in entrambi i casi. Nel 2000 un Tornado italiano che stava effetuando una missione addestrativa a bassa quota, sprofondò nel canale di Sicilia. Ci vollero giorni di ricerche per recuperare i corpi dei piloti ancora imbragati ai seggiolini e i rottami. Ancora un caso di disorientamento spaziale, associato allavaria degli strumenti di bordo, causò la perdita di un Amx del 51° stormo di Istrana in fase di atterraggio. Il pilota, capitano Davide Franceschetti, evitò limpatto con le case e si eiettò. Ma era troppo basso e con un assetto critico.
Marco Tavasani
NELLA STATISTICA dei jet militari scomparsi negli anni recenti (o perdite di velivoli per disorientamento spaziale del pilota, combinato ad avarie gravi) ci sono diversi casi. In due eventi gli aerei non sono mai stati ritrovati, e in entrambi i casi la scomparsa è avvenuta in mare, nellAdriatico. Alla fine degli anni novanta un Amx del 32° stormo di Amedola era decollato per una missione di addestramento. Un volo di routine. Dopo circa mezzora, quando il jet si trovava a circa cinque miglia dalla costa a Nord di Ancona si persero i contatti radar. Il pilota, che fino a quel momento era anche in contatto radio con i centri di controllo, non riuscì a lanciare un segnale di soccorso, a dire se aveva unavaria. LAmx si infilò nelle acque dellAdriatico e le ricerche, con mezzi aerei e navali, non portarono ad alcun risultato. Sparito nel nulla. Come se si fosse trovato nel triangolo delle Bermuda. Sfortunatamente dopo limpatto con lacqua laereo sprofondò sotto una spessa coltre melmosa che impedì agli strumenti e ai sub di localizzarlo. Solo dopo sei anni le reti di un peschereccio imbragarono alcuni rottami. Ma del pilota non si seppe nulla.
UN CASO ANALOGO, poco più a Nord sempre al largo dellAdriatico, avvenne negli stessi anni. Quella volta scomparve un F-16 al rientro ad Aviano da una missione. E ancora una volta lo spesso strato melmoso avvolse, nascondendolo per sempre, quel che restava dei rottami e del pilota. Si parlò di disorientamento spaziale in entrambi i casi. Nel 2000 un Tornado italiano che stava effetuando una missione addestrativa a bassa quota, sprofondò nel canale di Sicilia. Ci vollero giorni di ricerche per recuperare i corpi dei piloti ancora imbragati ai seggiolini e i rottami. Ancora un caso di disorientamento spaziale, associato allavaria degli strumenti di bordo, causò la perdita di un Amx del 51° stormo di Istrana in fase di atterraggio. Il pilota, capitano Davide Franceschetti, evitò limpatto con le case e si eiettò. Ma era troppo basso e con un assetto critico.
Marco Tavasani
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