Antonella Coppari

ROMA, 6 febbraio 2013 - UNA GIORNATA cominciata sotto i migliori auspici per Berlusconi, con i sondaggi che certificano la crescita, finisce così così. Sì, perché a Ballarò (GUARDA IL VIDEO) non va come da Santoro: nel salotto buono di Rai tre lo scontro resta civilissimo, ma Floris l’azzanna ai polpacci e lui perde qualche colpo. Non finisce al tappeto, però incalzato sulle risorse per l’Imu o l’abolizione dell’Irap mostra incertezza. Come quando ammette di non sapere se qualcuno potrà tradirlo di nuovo o che non sceglie gli alleati: sono determinati dalla Costituzione che non prevede due partiti. Né dà poteri al premier, per cui si assolve per le pecche del suo governo. Quindi, attacca i «tanti clown della politica in giro, che non assumerei nelle mie aziende». E chiede, col volto tirato, di votare il Pdl «così cambiamo le cose».

Fino a poche ore prima era molto più sereno. Vedendo la forbice con il centrosinistra che si stringeva — tra 5 e 8%, secondo le rilevazioni — sentiva aria di sorpasso. «Siamo vicini e in certe regioni anche pari alla sinistra». Neppure le prove d’intesa fra Bersani e Monti («sono disperati») sembravano scuoterlo. Più cauti gli intimi sulla possibilità di ribaltare i pronostici: per vincere bisogna convincere molti indecisi che, come risulta dai focus group, non sembrano voler votare il Pdl.

PERÒ Berlusconi non demordeva: spera di erodere consensi al premier magari con altre proposte choc. «Dopo il condono, ci saranno altre cose positive che verranno annunciate prima del 24 febbraio». Anche al netto di Ballarò, non tutta l’acqua gli va per l’orto. Malgrado le precisazioni per cui la sanatoria a cui penserebbe «ora» riguarda solo Equitalia mentre ipotizzerebbe un condono tombale solo con la riforma del fisco, malgrado la Corte dei Conti gli dia ragione, ha dovuto subire lo stop di Maroni: «Non mi piacciono i colpi di spugna». Contraria pure la destra di Meloni & Crosetto, ma il Cavaliere annunciava: «Stiamo approfondendo quello che si può fare». Intanto, difendeva la proposta di restituire l’Imu, precisando che «sarà fatto entro giugno». Definiva una «panzana totale» le dichiarazioni di Monti secondo cui sarebbe una «polpetta avvelenata» che turba i mercati. «È un truffatore chi lo dice. Le Borse vanno male perché c’è la crisi». Accusava il professore di aver aumentato di mezzo milione il numero di disoccupati e ammoniva di non votare iBersani che «vuole abbassare a 300 euro il tetto dei contanti». Netto: «Nel primo consiglio dei ministri toglieremo il limite di pagamento di 1000 euro». Oltre a dimezzare il numero dei parlamentari e abolire il finanziamento ai partiti. Duro sul Monte dei Paschi: «I vertici di Pd non potevano non sapere».

UNO SCANDALO che evidenzia la necessità di «dare regole a pm e giudici attraverso una riforma della giustizia», anche per mettere fine «a quel circuito mediatico-giudizario favorevole alla sinistra che vuole interferire in campagna elettorale». Tra gli ostacoli mette Giannino che gli toglie voti «essenziali» al Nord per sperare nella rimonta: «Ritiri la sua lista, ha il nostro programma», dice Berlusconi. Replica Giannino: «Ritirati tu dalla politica. Voglio farti perdere».