Elena G. Polidori

ROMA, 14 febbraio 2013 - PER Beppe Grillo che si vanta di portare «molte donne in Parlamento» la storia di Roberta Agnoletto, consigliere comunale e assessore di Mira, in provincia di Venezia, rischia di trasformarsi in un boomerang.
Succede, infatti, che la giovane avvocato sia incinta. E che l’amministrazione comunale, per via del puerperio e dell’imminente parto (e impegni materni conseguenti) abbia deciso di licenziarla. La giunta che governa il piccolo comune di Mira è a 5 Stelle, cioè grillina. A diffondere la notizia è stata la diretta interessata in una mail accorata e sofferta, nella quale spiega quanto dolore le stia causando la decisione comunicatale a fine gennaio dalla presidente del consiglio comunale Serena Giuliato.

«MI VOGLIONO sostituire a causa della gravidanza, dalla fine di marzo 2013». «Non la si sostituisce perché è incinta — si è giustificata la Giuliato — la motivazione è che è necessario rivedere le deleghe alla luce del carico di lavoro maggiore degli ultimi tempi e la Agnoletto è effettivamente poco presente». Insomma non lavora molto e nel rimpasto non c’è posto per lei.
Se non è molto presente è perché dall’inizio la Agnoletto ha accettato l’incarico part time per le deleghe allo Sport e all’Ambiente, dunque le motivazioni al benservito sono «assurde e infondate», scrive l’assessora nella mail. Solo una sua collega, l’altra assessora Orietta Vanin si è schierata al suo fianco. Ora la Agnoletto è a riposo per evitare stress, ma resta al lavoro comunicando via mail con gli uffici. Perché di una sola cosa è certa: non si dimetterà. È decisa a portare fino in fondo questa battaglia. Il sindaco, Alvise Maniero, però, non ci sta affatto. «Non è vero che l’abbiamo licenziata perché incinta — ha ribattuto —, da tempo parliamo di come riorganizzarci per portare avanti al meglio il nostro mandato ragionando su come redistribuire le deleghe; la gravidanza dell’avvocato non c’entra nulla, abbiamo il 50% di consigliere donne, di noi non si può proprio dire che siamo sessisti. Ma la giunta deve essere giudicata sul suo operato». Licenziata perché poco presente, allora? «Pretesti assurdi e infondati: ho un incarico part time», obietta lei.

«A BOLOGNA danno della poco di buono alla consigliera che dissente da Grillo, a Mira mandano a casa l’assessora in gravidanza — è sbottato il consigliere del Pd di Mira, Maurizio Barberini». «Vergognoso che un partito si vanti di candidare molte donne, se poi le allontana proprio quando si trovano in un momento cosí naturale e delicato della vita femminile», fa eco Paolino D’Anna dal Pdl. La Agnoletto intanto ha staccato la spina in attesa che passi la buriana, spera solo che «scelte come questa non abbiano a verificarsi più e pensieri di questa natura non si sedimentino nei valori del nostro Movimento 5 Stelle». Un Movimento del quale, giura, «mi sento parte e che appoggerò fino in fondo». Nonostante tutto.