Francesca Cozzi
Milano
QUESTO

Milan non è — o meglio non deve essere — Balotelli dipendente. Anche ieri sera l’attaccante rossonero, nonostante l’ematoma alla tibia, si è goduto da tifoso la super sfida con la Lazio dal parterre (dove c’erano anche gli ex rossoneri Vieri, Brocchi e Maldini, ma anche la Santarelli con Corradi) con la dolce compagnia della fidanzata.È l’ennesimo appuntamento decisivo in questa stagione in cui il Milan ha dovuto fare a meno del suo campione. Dopo le prime tre partite (Udinese, Cagliari e Parma) con bottino straripante — quattro gol e unico giocatore ad andare a segno —, il Diavolo ha dimostrato all’Europa e alla sua città che SuperMario non è l’unica forza della squadra. In Champions contro lo strafavorito (sulla carta) Barcellona, i ragazzi di Allegri hanno riportato i marziani sulla terra senza sentire minimamente la sua mancanza. Nel derby poi Balotelli in campo c’era ma non è stato così determinante come tutti si aspettavano e in quella occasione a trovare il gol del momentaneo vantaggio è stato ancora una volta El Shaarawy.
E IERI
sera dopo il forfait obbligato di Balo a causa di una contusione a tibia e perone, il Diavolo si è dovuto affidare al premiato trio Pazzini-El Shaarawy-Boateng (lo stesso sceso in campo con il Barca) per dare il suo assalto alla zona Champions. La vittoria è arrivata e così anche il terzo posto. Protagonista indiscusso, Giampaolo Pazzini, arrivato a dodici reti in campionato. «Abbiamo fatto qualcosa di incredibile — le parole del Pazzo a fine partita —, dopo i primi due mesi orrendi siamo ripartiti. E’ merito di tutti, del mister, di noi, di tutti. Ora il cammino è ancora lungo, dobbiamo fare più punti possibili». Con l’arrivo di Balotelli, Pazzini è finito un po’ nell’ombra: «Ho bisogno di conferme, è sempre stato così ma sono contento, ho fatto dodici gol, ringrazio tutti. Guardare più in alto? Stiamo facendo bene, bisogna continuare e poi vediamo».