SENTIRE papa Francesco citare ed elogiare, al suo primo Angelus e sulla misericordia, Walter Kasper «è un buon teologo» fa una certa impressione. Di primo acchito il riferimento è suonato come un segno di continuità con il predecessore Benedetto XVI di cui il pensatore, già allievo del ribelle Hans Kueng, nonché elettore più anziano nellultimo conclave, è amico di vecchia data. Ma non sempre lamicizia garantisce identità di vedute, per di più non tiene alla larga da confronti serrati. Come, per lappunto, quelli tra il predecessore di papa Bergoglio e lex presidente del Pontificio consiglio per lunità dei cristiani, nominato da Giovanni Paolo II e pensionato tre anni fa da Benedetto XVI, senza troppi encomi, per raggiunti limiti di età. Ratzinger e Kasper, entrambi tedeschi, hanno due concezioni della Chiesa piuttosto diverse, tanto che il futuro Benedetto XVI nel 2000, in occasione di un convegno sulla visione ecclesiale del Concilio ecumenico Vaticano II, non rinunciò a prendere le distanze dalle tesi del connazionale: per lEmerito di Roma prima viene la Chiesa universale poi quella particolare-diocesana. Di contro Kasper sottolinea luniversalità della Chiesa già nella comunità diocesana, sia questa quella di Rovigo o Boston, dando così priorità alle singole porzioni del popolo di Dio. Questo, in estrema sintesi, significa concedere maggiore autonomia alle Chiese locali e più collegialità episcopale. Due aspetti sui quali papa Francesco appare particolarmente sensibile. Non a caso continua a preferire per sé la dizione di vescovo di Roma a quella di Pontefice e a rimarcare lesigenza di un cammino comune del popolo con il proprio pastore.
UNALTRA controversia, stavolta di carattere più pastorale, fra Kasper e Ratzinger, ha interessato la Comunione ai divorziati risposati. Il primo assieme al cardinale Karl Lehmann con Kasper un altro sicuro elettore di Bergoglio in conclave era più possibilista, mentre Ratzinger più rigorista. Non va poi dimenticato lo scontro sul lasciapassare allaborto, indirettamente rilasciato dai consultori cattolici in Germania. E che dire dellapertura, a firma ancora una volta del Kasper, sul diaconato femminile, anche se fuori dallordine sacro? Il via libera è arrivato solo quale settimana fa, guarda caso dopo lannuncio choc delle dimissioni di Benedetto XVI, da sempre contrario ai ministeri ecclesiali per le donne. Certo, il riferimento di Bergoglio al teologo di per sé non significa unadesione del Papa alle posizioni liberal del cardinale. Solo i provvedimenti concreti potranno confermare i gesti innovativi di queste ore. Con i quali, per dirla con Kasper, che confessa di essere «molto, molto contento per lelezione di Francesco» e «sorpreso per la piacevole citazione, mi ha fatto molto piacere», il Papa «ritorna alla semplicità apostolica, agli inizi del cristianesimo».
UNALTRA controversia, stavolta di carattere più pastorale, fra Kasper e Ratzinger, ha interessato la Comunione ai divorziati risposati. Il primo assieme al cardinale Karl Lehmann con Kasper un altro sicuro elettore di Bergoglio in conclave era più possibilista, mentre Ratzinger più rigorista. Non va poi dimenticato lo scontro sul lasciapassare allaborto, indirettamente rilasciato dai consultori cattolici in Germania. E che dire dellapertura, a firma ancora una volta del Kasper, sul diaconato femminile, anche se fuori dallordine sacro? Il via libera è arrivato solo quale settimana fa, guarda caso dopo lannuncio choc delle dimissioni di Benedetto XVI, da sempre contrario ai ministeri ecclesiali per le donne. Certo, il riferimento di Bergoglio al teologo di per sé non significa unadesione del Papa alle posizioni liberal del cardinale. Solo i provvedimenti concreti potranno confermare i gesti innovativi di queste ore. Con i quali, per dirla con Kasper, che confessa di essere «molto, molto contento per lelezione di Francesco» e «sorpreso per la piacevole citazione, mi ha fatto molto piacere», il Papa «ritorna alla semplicità apostolica, agli inizi del cristianesimo».
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