ROMA
TOUR DE FORCE
di Enrico Letta. Prima tappa a Milano, destinazione Expo: sette anni fa «era una follia visionaria, un sogno», nel 2015 l’obiettivo del governo è farlo diventare «un grandissimo successo» perché l’esposizione è «una vera e reale priorità». Poi, di corsa alla Consob (è la prima volta da premier) e quindi a Madrid per i faccia a faccia con il premier Mariano Rajoy.
Il governo deve mettere in campo alcune misure subito. La sospensione dell’Imu a giugno e le risorse per la Cig in deroga sono tra queste. Ma c’è anche lo stop all’aumento dell’Iva. Un pacchetto da circa 6 miliardi di euro, che dovrebbe prendere la forma del decreto legge. La Commissione Ue si aspetta entro metà mese, cioè nel giro di dieci giorni, che il governo presenti il programma di stabilità aggiornato, con le compensazioni di queste misure. Ma non c’è più tempo da aspettare anche per il lavoro.

«QUELLO


della disoccupazione giovanile è il tema centrale. Quello della lotta alla disoccupazione, deve essere l’ossessione principale dell’Europa». Letta l’ha ribadito nell’incontro con Rajoy. La lotta alla disoccupazione può essere affrontata con strategie congiunte, specifiche ‘task-force’. Un’Europa più unita, dunque, per guardare al dramma dei giovani senza lavoro.
Una priorità che è stata indicata anche dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. Parlando nell’Aula della Camera, dove era in discussione il Def, ha confermato l’arrivo del decreto con le prime misure. E se le risorse per sospendere l’Imu, evitare l’aumento dell’Iva e per garantire la cassa integrazione in deroga sono le emergenze già indicate dalla maggioranza, Saccomanni dice che, «se possibile», ci saranno nel decreto legge anche le prime misure per aiutare i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro. Nel provvedimento potrebbero rientrare dunque aumenti delle agevolazioni fiscali per l’assunzione dei giovani, come anche minori paletti per i contratti a termine. Dopo il via libera al Def, il documento programmatico, il governo metterà mano alla ‘manovrina’ in un contesto in cui le previsioni per l’economia italiana sono ancora «incerte e fortemente influenzate dallo scenario economico internazionale», come detto dal ministro dell’Economia. Segnale di queste incertezze il dato sulle entrate tributarie nel primo trimestre: 87,7 miliardi di euro con una flessione dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo comunica il ministero dell’Economia commentando, però, che, nonostante la crisi, «il gettito tiene». Tra le ipotesi anche la possibilità di chiedere più tempo per il pareggio strutturale. Ma da Bruxelles arrivano segnali non positivi rispetto a questa ipotesi. «Per l’Italia raggiungere il pareggio di bilancio strutturale è molto importante alla luce del debito molto elevato del Paese», ha detto il portavoce del commissario Olli Rehn.

«L’ABROGAZIONE


della procedura per deficit eccessivo richiede un deficit sotto il 3% per quest’anno e per il prossimo, quindi guardiamo soprattutto a questo e insistiamo che il programma di consolidamento dei conti sia accompagnato dalle riforme essenziali per rafforzare l’economia italiana», ha aggiunto il portavoce di Rehn. Il commissario e il ministro Saccomanni «sono in contatto, hanno discusso del programma di stabilità, aspettiamo nelle prossime settimane i dettagli, in tempo per fare una valutazione il 29 maggio con le raccomandazioni specifiche per Paese».