SUSA (Torino)
LA GUERRIGLIA
in valle ha un costo molto salato. Ltf lo sta quantificando proprio in queste ore e la cifra — ancora ufficiosa — ammonterebbe a circa due milioni di euro, tra danni materiali e spese legali. Con la costituzione di parte civile nel processo contro i 53 attivisti sarà presentato il conto, insieme a quello di altre imprese che hanno subito vandalismi a strutture e mezzi. Intanto procedono i lavori nel cantiere militarizzato che ha un’area di 70 mila metri quadri.
Il commissario Mario Virano conferma che tutto procede secondo i tempi stabiliti, «nonostante le turbolenze».
Alla discenderia di Chiomonte, dove lavorano 120 persone su tre turni giornalieri, sette giorni su sette, sono stati scavati 104 metri. La galleria geognostica, lunga 7 km, è fondamentale per avere una conoscenza più approfondita della geologia prima di passare agli appalti. Ad opera ultimata, parliamo del 2025, se non ci saranno intoppi, questa e le altre tre gallerie già costruite in territorio francese e posizionate ogni 15 km, fungeranno da uscite di sicurezza del tunnel principale.
L’opera complessivamente misura 57 km, di cui 12 in territorio italiano.
Il tracciato, rispetto a quello originario, è stato modificato dopo le proteste della popolazione della valle e reso, a giudizio di tecnici e progettisti, meno impattante. Ma il fronte del no è ancora caldissimo come confermano i recenti episodi. L’opera principale per ora è solo sulla carta. Il 16 aprile scorso è stato presentato il progetto definitivo al ministero dell’Ambiente per il tunnel di base e le opere all’uscita. Sarà sottoposto a un’ulteriore Valutazione d’impatto ambientale (VIA) dopo quella sul progetto preliminare. Tra una settimana, quindi, si aprirà la conferenza dei servizi per la VIA, con la ragionevole previsione che il progetto possa essere approvato dal Cipe tra l’autunno e la fine dell’anno.
NELLO




stesso periodo dovrebbe essersi già costituito il nuovo promotore — sarà società mista italo-francese — per gli appalti. Prima di questo passaggio, però, andrà ratificato il trattato tra Italia e Francia del 30 gennaio 2012: il ministro dell’Ambiente Lupi si è impegnato a portare al più presto in Consiglio del ministri il disegno di legge di ratifica del trattato. Dopo l’estate, con l’approvazione del bilancio della Commissione Europea per l’esercizio 2014-2020, dovrebbe essere definitivamente sanzionato il contributo europeo a fondo perduto al 40%.
A QUEL
punto, quando ci sarà il progetto approvato, il promotore in grado di fare gli appalti e il finanziamento, sia quello comunitario, sia quello nazionale (2,8), all’inizio di gennaio 2014 partiranno le procedure per il bando di gara per la realizzazione del tunnel di base. Tempi tecnici previsti, un altro anno. Secondo questa scansione cronologica una stima attendibile dell’apertura del cantiere dell’opera principale sono i primi mesi del 2015. I lavori dureranno circa dieci anni e avranno un costo finale di 8,2 miliardi di euro, pagati dall’Europa al 40%.
Lorenzo Sani