LUCA MICHELI, 23 anni, sviluppa app per gli smartphone. È il suo lavoro e QuizPatente è la creatura di cui più va più orgoglioso: 800mila download, in media mille ogni giorno.
Quando ha cominciato?
«Appena maggiorenne racconta poi mi sono iscritto alla facoltà di informatica».
E si è laureato?
«No, da quando ho iniziato a fare applicazioni, ho abbandonato gli studi. Ma appena ho rilasciato un paio di app, mi è venuto a cercare il Politecnico di Milano per una borsa di studio. I casi della vita».
Come si costruisce unapp?
«Io ho iniziato con quelle a pagamento e le mettevo sullApple Store, perché lavoro col sistema Ios (quello delliPhone, ndr). Ma quando ho cominciato a vedere che cerano utenti che riuscivano a crackare le mie app, ho deciso di puntare solo su quelle gratis».
Lei sviluppa unapp e poi come riesce a convincere Apple o Google per far inserire la sua applicazione sul proprio store?
«Allora per lApple store ogni anno paghi una quota di accesso di 60 euro, è come se fosse unadesione. Sviluppi la tua app in ambito Ios e poi la mandi al vaglio dellApple, se rispondi a tutti i requisiti, nel giro di qualche settimana la trovi sullApple store. Poi contano molto i dettagli e anche la capacità di pubblicizzarla: i social network in questo senso sono molto importanti. Per Google è diverso. Lo sviluppo dellapp va fatto, chiaramente, tramite Android. Paghi una quota di 20 euro annuale, non cè un processo di revisione, e lapp finisce sullo store».
Quanto si può guadagnare sviluppando app?
«Anche dai 3mila ai 6mila euro al mese grazie soprattutto alla pubblicità. Comunque solo da due anni a questa parte riesco a mantenermi da solo. Quando ho iniziato, era difficile».
Ma come ha inventato QuizPatente?
«La mia fidanzata doveva dare lesame della patente e così ho pensato perché non fare unapplicazione con le domande che si trovano sui test? Poi ho puntato un po anche sullaspetto ludico, perché si possono sfidare gli amici che devono prepararsi allesame e condividere i risultati sui social network. Sono tutti dettagli questi che ti permettono di avere più rilievo nellApple Store, perché la tua app entra nella sezione giochi che è quella più vista».
Matteo Massi
Quando ha cominciato?
«Appena maggiorenne racconta poi mi sono iscritto alla facoltà di informatica».
E si è laureato?
«No, da quando ho iniziato a fare applicazioni, ho abbandonato gli studi. Ma appena ho rilasciato un paio di app, mi è venuto a cercare il Politecnico di Milano per una borsa di studio. I casi della vita».
Come si costruisce unapp?
«Io ho iniziato con quelle a pagamento e le mettevo sullApple Store, perché lavoro col sistema Ios (quello delliPhone, ndr). Ma quando ho cominciato a vedere che cerano utenti che riuscivano a crackare le mie app, ho deciso di puntare solo su quelle gratis».
Lei sviluppa unapp e poi come riesce a convincere Apple o Google per far inserire la sua applicazione sul proprio store?
«Allora per lApple store ogni anno paghi una quota di accesso di 60 euro, è come se fosse unadesione. Sviluppi la tua app in ambito Ios e poi la mandi al vaglio dellApple, se rispondi a tutti i requisiti, nel giro di qualche settimana la trovi sullApple store. Poi contano molto i dettagli e anche la capacità di pubblicizzarla: i social network in questo senso sono molto importanti. Per Google è diverso. Lo sviluppo dellapp va fatto, chiaramente, tramite Android. Paghi una quota di 20 euro annuale, non cè un processo di revisione, e lapp finisce sullo store».
Quanto si può guadagnare sviluppando app?
«Anche dai 3mila ai 6mila euro al mese grazie soprattutto alla pubblicità. Comunque solo da due anni a questa parte riesco a mantenermi da solo. Quando ho iniziato, era difficile».
Ma come ha inventato QuizPatente?
«La mia fidanzata doveva dare lesame della patente e così ho pensato perché non fare unapplicazione con le domande che si trovano sui test? Poi ho puntato un po anche sullaspetto ludico, perché si possono sfidare gli amici che devono prepararsi allesame e condividere i risultati sui social network. Sono tutti dettagli questi che ti permettono di avere più rilievo nellApple Store, perché la tua app entra nella sezione giochi che è quella più vista».
Matteo Massi
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