FIUMICINO (Roma), 9 giugno 2013 - «MI SONO spaventata molto, pensavo di morire». Il panico non ha lasciato lo sguardo dei passeggeri dell’aereo costretto ieri a un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Fiumicino. Hanno ancora addosso il terrore: è a terra, con loro, nella loro voce mentre ricordano l’incubo ad alta quota. Il carrello sinistro dell’aereo al momento dell’atterraggio non si apre. E il pilota è costretto a una manovra straordinaria.

L’aereo in questione è un Airbus A320 della compagnia aerea ungherese Wizz Air con 165 passeggeri a bordo, tra cui tre bambini, una donna incinta e sei è membri d’equipaggio. Il pilota, invece di atterrare come da programma all’aeroporto di Ciampino, ha deciso di dirottare l’aereo, proveniente da Bucarest, su Fiumicino, dove la pista di atterraggio è più lunga e quindi più sicura nei casi di emergenza. Erano le 8,15 quando l’aereo ha toccato terra. Un ruolo decisivo è stato quello del comandante Gianluca Rabitti Martini, italiano, 12 mila ore di volo sulle spalle e un passato nell’Alitalia: è riuscito a manovrare bene il velivolo fino a quando non si è fermato e si è poi inclinato tutto sul lato sinistro. La disavventura è costata, fortunatamente, solo delle contusioni ad alcuni passeggeri. Ma a bordo si sono vissuti istanti di vera paura.

«PENSAVAMO di girare intorno alla morte — racconta una passeggera — ma i piloti e l’equipaggio sono stati bravi e professionali e non ci sono state conseguenze gravi. Prima dell’atterraggio — ha aggiunto — l’aereo ha fatto diversi giri: la tensione tra noi a bordo è cresciuta. L’equipaggio ci ha preparato all’atterraggio forzato dandoci informazioni di pronto soccorso e le hostess sono state molto professionali».
Ma il panico inevitabilmente rimbalzava di sguardo in sguardo. Attimi durati una vita perché quando il cuore si stringe nel terrore il tempo si dilata.
Appena bloccato l’aereo, sulla pista numero 3 sono stati aperti i portelloni e i passeggeri, tutti illesi, a parte le persone in stato di choc e una donna incinta trasferita in ospedale per motivi precauzionali, sono scesi immediatamente servendosi degli scivoli. Lodevole, oltre alla bravura del pilota, anche la macchina dei soccorsi predisposta dalla società di gestione, Aeroporti di Roma e dall’Enac, che è stata praticamente immediata.
Subito dopo la segnalazione del comandante dell’aereo, infatti, si sono mossi immediatamente tutti gli operatori coinvolti in situazioni di questo tipo, dai Vigili del Fuoco alle forze di Polizia.
Inevitabili, a causa della chiusura della pista numero 3, le ripercussioni sull’operatività dei voli. Solo intorno alle 18, quando è stato rimosso il velivolo e liberata la pista lo scalo è tornato ad essere pienamente operativo. Sulla vicenda intanto la procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo.

IL PM, Alessandra D’Amore procede, contro ignoti, per disastro colposo. L’Airbus è stato messo sotto sequestro per permettere ad un consulente, nominato ieri, di accertare le cause dell’incidente.
Da parte sua la compagnia Wizz Air ha fatto sapere che l’Airbus A320 coinvolto nell’atterraggio di emergenza ha 13 mesi e l’ultima manutenzione programmata è stata svolta da Lufthansa Technik nel maggio di quest’anno.