di Matteo Palo

Roma, 2 luglio 2013 - Sei mesi per ristrutturare casa. È partito ufficialmente ieri e si esaurirà a dicembre, con una coda nella prima metà del 2014 per i condomini, l’ecobonus a favore degli italiani che vorranno avviare interventi di manutenzione nelle proprie abitazioni. Il decreto in materia di efficientamento energetico, attualmente all’esame del Senato per la conversione, crea un piccolo labirinto di agevolazioni. Per orientarsi bisognerà valutare i tanti paletti della legge.

bonus fiscali introdotti dal governo saranno due per tutto il 2013: il 50% e il 65%. Il primo sarà appannaggio di tutte le ristrutturazione di immobili ed è sostanzialmente una forma riveduta e allargata del vecchio bonus del 36%; il secondo avrà un compito più specifico e finanzierà la riqualificazione energetica, nell’ottica del risparmio energetico. Il 50%, di fatto, avrà la funzione di un salvagente e consentirà di avere uno sconto nel caso in cui sia impossibile accedere alla detrazione più alta.

Calcolatrice alla mano, allora, bisognerà considerare quali interventi convengono realmente. Nel caso degli infissi ad alto rendimento, ad esempio, i costi sono decisamente alti, ma andrà valutata la possibilità di accedere alla detrazione maggiorata rispetto a quelle normali. Questo porterà un margine di qualche euro. Anche se, dall’altra parte, bisognerà valutare che il bonus per il risparmio energetico comporta l’apertura di una pratica presso l’Enea, che comunque non è complessa.

Vanno, poi, considerati i limiti, che sono parecchi. Dal perimetro del 65% restano fuori gli impianti di riscaldamento ad alta efficienza, gli impianti geotermici e le caldaie a pompa di calore, che potranno accedere tutti ai benefici del conto termico. Il 50%, invece, potrà essere usato per le spese fino a 96mila euro, seppure per un ventaglio di interventi decisamente più ampio. In questo senso, il governo ha ricompreso nel beneficio anche i mobili destinati alla casa da ristrutturare, finora esclusi. La detrazione, nel caso dell’arredamento, andrà calcolata su un ammontare di spesa non superiore a 10mila euro. E, se il Senato confermerà la novità già approvata nelle commissioni Finanze e Industria, questo ampliamento toccherà anche gli elettrodomestici da incasso, sempre entro il limite dei 10mila euro. Va precisato che, in base al testo del decreto, tutte le tipologie di mobile possono usufruire dello sconto: anche un divano o un semplice comodino.

Chiusi i rubinetti di questo bonus, comunque, resterà ancora una piccola possibilità per i proprietari di casa che vorranno godere di qualche agevolazione. Se per i singoli immobili non sarà più possibile fare nulla, l’esecutivo ha previsto una possibilità a favore dei condomini, fino al 30 giugno del 2014. Potranno chiedere l’ecobonus per gli «interventi relativi a parti comuni» che interessino tutte le unità immobiliari.