Roberto Di Meo
ROMA
«ESCO

a fare due passi». Con la solita battuta goliardica, l’astronauta Luca Parmitano ha annunciato ai compagni di «volo» la sua prima passeggiata spaziale. E lo ha fatto con un post-it attaccato al frigorifero della Iss. E così, ieri pomeriggio, alle 14,52 ora italiana, è uscito dall’AirLok (il boccaporto della stazione orbitante), insieme a Chris Cassidy, per la prima missione extra-veicolare. E come un equilibrista di circo ha raggiunto il braccio robotico per iniziare il suo lungo lavoro che è durato fino alle 19,20, momento del rientro.
Dal 1965 ad oggi le missioni extra-veicolari sono state complessivamente 202 per un totale di mille ore e Luca Parmitano, maggiore dell’Aeronautica, è stato il primo italiano a «galleggiare» nello spazio. Prima dell’uscita Luca è apparso, come sempre, sorridente e carico di adrenalina. «Mi sto divertendo — ha detto — e mi trovo in una situazione strana. sembra di stare in un acquario. È un momento davvero brillante ed è un’occasione piacevole al di là delle difficoltà che potranno sorgere». Ma, a missione compiuta, di difficoltà non ci sono state.

LUCA


e l’americano Chris hanno portato a termine tutto il lavoro con estrema precisione e senza alcun inciampo. E questo è sintomo della grande preparazione, soprattutto per il nostro astronauta, che si è allenato nella grande piscina di Città delle Stelle, a Mosca. Il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Enrico Saggese ha commentato questo straordinario avvenimento come un successo importante del nostro Paese in campo spaziale. «Facciamo del tutto — ha detto scherzando — per mandare i nostri astronauti sulla stazione internazionale e loro, appena arrivano, vogliono uscire. Ho sentito Luca ed era sorridente e molto divertito per questa avventura. È per noi un momento importante perché Parmitano è il testimone vivente della capacità italiana e ritengo che possiamo anche parlare di orgoglio nazionale. Non solo per quello che le nostre industrie producono per il settore spaziale (il 50% della Iss è made in Italy) ma soprattutto per la bravura e preparazione dei nostri astronauti».
Nel corso dell’Eva, l’americano Cassidy ha sostituito alcune parti danneggiate di un trasmettitore mentre Parmitano, appeso nello spazio, a testa in giù, in cima al braccio robotico, ha prelevato alcuni moduli di esperimenti scientifici riportandoli dentro alla Iss, ha sistemato alcune barre e ha iniziato la stesura di cavi per l’attracco del prossimo modulo russo, il laboratorio Nauka.

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i due astronauti hanno installato e sostituito sistemi di gestione di comunicazione e di riscaldamento e recuperato anche una telecamera guasta. Ma, nel programma di missione, non sono mancati anche dei momenti in cui è stato possibile fotografare la Terra sotto di loro. Foto che sicuramente Parmitano twitterà appena farà rientro dentro la stazione. Adesso l’appuntamento è per martedì prossimo 16 luglio per la seconda passeggiata spaziale nel corso della quale l’astronauta italiano effettuerà la preparazione per l’installazione del modulo russo MLM (Multifunctional Laboratory Module) su cui verrà montato un altro braccio robotico, questa volta europeo, il cui arrivo è previsto entro il mese di agosto. E Parmitano, questa volta, uscirà per primo.