Michele Andreucci
BERGAMO
DIFFAMAZIONE

aggravata dalla discriminazione razziale. È l’accusa di cui deve rispondere il vicepresidente del Senato, l’onorevole bergamasco della Lega Nord Roberto Calderoli, che sabato scorso a Treviglio, nella Bassa Bergamasca, durante la tradizionale Festa de Treì, aveva paragonato il ministro all’Integrazione Cécile Kyenge (foto Ansa) a un orango. La Procura di Bergamo ha iscritto l’esponente del Carroccio nel registro degli indagati: il procuratore capo di Bergamo Francesco Dettori ha affidato le indagini a due suoi sostituti, i pubblici ministeri Gianluigi Dettori e Maria Cristina Rota, che dovranno valutare se la frase pronunciata da Calderoli sia offensiva oppure no e se l’esponente del Carroccio debba essere processato.

IL FASCICOLO

è stato aperto dopo un esposto presentato lunedì dal Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) ed è stato arricchito dal cd audio del comizio di Calderoli; dalla trascrizione delle sue parole («Quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di un orango») e da una relazione dell’avvenimento.
La notizia dell’apertura dell’indagine non ha, all’apparenza, scosso il vicepresidente del Senato: «Visto che ci sono delle denunce contro di me, ritengo che l’iscrizione nel registro degli indagati sia un atto dovuto», si è limitato a commentare ieri Roberto Calderoli, intercettato nel salone Garibaldi di palazzo Madama.

INTANTO

il Codacons ha chiesto di sospendere Calderoli dagli incarichi istituzionali. «Ci attendiamo un provvedimento del Collegio dei Questori del Senato», ha spiegato il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi. Durissima anche la presa di posizione contro l’esponente leghista da parte dell’imprenditore Oscar Farinetti, presidente e fondatore di Eataly, che a La Zanzara, trasmissione di Radio 24, è stato chiaro: a Eataly «è vietato l’ingresso a Calderoli», Per Farinetti, gente come lui e l’europarlamentare Mario Borghezio «dovrebbero dimettersi da umani, perché dimostrano dicendo queste cose che non hanno coscienza, e la coscienza è la molla che ha trasformato le scimmie in umani»
Da parte sua Cecile Kyenge ha fatto sapere di aver accettato le scuse di Calderoli: «Ha fatto un passo importante». Il ministro ha quindi riferito di aver ricevuto assieme alle scuse un mazzo di fiori: «Li ho portati alla Madonna del Buon consiglio»