Elena G. Polidori
ROMA
«OFFICINA

per l’Italia? Ma per me possono pure andare dal meccanico, in carrozzeria — taglia corto Francesco Storace, leader storico de La Destra — ma io rivoglio unire la destra italiana, voglio un messaggio d’unità. Facessero un po’ come gli pare, io rivoglio Alleanza Nazionale...». La festa di Fratelli D’Italia, ‘Atreju’, è finita da pochi giorni, i sondaggi con le «quotazioni» dei vecchi e nuovi partiti fluttuano come e più di sempre, ma la rinascita («o riesumazione», scherza Giorgia Meloni) di Forza Italia ha aperto un grande spazio politico a destra e messo davvero la destra italiana davanti a una necessità: ricostruire una «casa politica» che li rappresenti. Possibilmente tutti. Il cantiere è aperto e già a dicembre ci sarà il nuovo soggetto politico che ruota intorno all’«Officina per l’Italia» della Meloni (Imagoe). Il sommovimento politico insomma non si è ancora fermato, la fase è ancora fluida. «Con Gianni Alemanno — dice ancora Storace — siamo convinti che tornare ad An, che contava 150 paralmentari, non 9 deputati come Fratelli d’Italia, sia l’unica strada. Poi, se loro vogliono fare un partito con Terzi di Sant’Agata e Magdi Allam, beh, noi non possiamo esserci». E, invece, la sfida della Meloni e dei suoi è proprio questa: allargare la base di Fratelli D’Italia.
«È la nostra sfida — racconta la leader — la convergenza di percorsi politici diversi. Col ritorno di Forza Italia per tanti esponenti di destra, ma anche cattolici e liberali, si è aperto un problema di rappresentanza. A loro rivolgiamo il nostro appello per costruire un partito fondato sul merito in cui la classe dirigente viene selezionata dal basso». E tornare ad An? «Non è una questione centrale — dice —. Non ho rinnegato nessuna idea da quando ho 16 anni, ma non ho bisogno di usare un simbolo in maniera strumentale per dimostrare che ho una storia politica».

ALLARGARE,


dunque, ai trasfughi di destra ma anche di centro. Perché, dice Massimo Corsaro, «sono convinto che esponenti politici, e soprattutto elettori, che hanno condiviso un percorso politico diverso da quello di FI, vorranno partecipare alla fase di apertura ed allargamento che Fratelli d’Italia; ora, nell’ex Pdl, si è resa esplicita la decisione di annullare la presenza degli esponenti provenienti dalla destra politica». Una cosa a cui Storace non crede: «Non ci credo affatto, ognuno ha la sua storia, non si può mischiare ananas con banane, ma neppure pensare che così si possa costruire una forza di destra che manca all’Italia».
Guido Crosetto, invece, ci crede: «L’Officina per l’Italia sta già mettendo insieme molte adesioni, è un manifesto complesso, ma dove lo spirito dei nostri ideali è chiaro e presente, così come il programma. A dicembre noi saremo già pronti: il partito c’è, è Fratelli D’Italia, siamo qui per unire, dividerci non ha più senso...».