Roma, 19 ottobre 2013 - Appuntamento alle 14 a San Giovanni, proprio dove due anni fa ci fu l’assalto dei black bloc. Una vasta tendopoli è già allestita da ieri sera di fronte alla basilica. Migliaia di manifestanti si sono accampati al termine del corteo sindacale. Gli organizzatori, che prevedono un’affluenza di 30 mila persone, contano di tenere la città in scacco per tutto il pomeriggio, attraversando le arterie 'sensibili' del centro. Puntano in particolare al Ministero dell’Economia prima di approdare a Porta Pia, dove ai piedi dell’indomito bersagliere che sovrasta la celebre breccia si installeranno per una notte bianca del dissenso. La piazza sarà trasformata in un palco per attori e giocolieri, ma anche dj e artisti dei centri sociali e realtà occupate in un simbolico assedio dei palazzi del potere.

Sempre che tutto vada nel verso giusto. Una bella prova per il Viminale che già da ieri con i 50 mila (secondo gli organizzatori) in piazza per lo sciopero generale indetto dai sindacati di base ha rodato la sua presenza sul territorio, tanto che la capitale appariva fin dal primo pomeriggio una città in stato assedio con decine di strade chiuse al traffico e ogni angolo strategico presidiato da pattuglie in assetto antisommossa: uno sforzo organizzativo che tiene impegnati 4.000 uomini. Nella fitta rete dei controlli preventivi sono già caduti cinque francesi, identificati e accompagnati alla frontiera: due con precedenti per terrorismo oltralpe, altri due già fermati in val di Susa. E poco dopo le forze dell’ordine hanno bloccato un furgone sospetto con a bordo bastoni, manganelli, biglie e altro materiale, tutto sequestrato. Le verifiche lungo le strade di accesso e in porti, aeroporti e stazioni continueranno per tutta la giornata per evitare che provocatori, anche esteri, si infiltrino.

Giornata ad alta tensione anche se i promotori hanno garantito che la protesta sarà "determinata" ma "non violenta", e lamentano che l’eccesso di attenzione per il profilo della sicurezza oscura i contenuti dell’iniziativa. Negli slogan dei movimenti stampati sugli striscioni spiccano le parole "sollevazione" e "assedio". Alla vigilia del corteo si respira un’atmosfera di forte eccitazione.

Ma la preoccupazione è per eventuali infiltrati all’interno del corteo. Un rischio che si fa sempre più realistico dopo i cinque black bloc fermati ieri. E le forze dell’ordine hanno anche arginato la presenza in centro di un nutrito gruppo di anarchici a volto coperto, che si è poi dileguato alla vista degli agenti. È stretta la collaborazione con la polizia francese per capire se i cinque fossero accompagnati da altri connazionali e non si esclude che altri black bloc possano girare per la Capitale in attesa di mimetizzarsi al corteo ed entrare in azione. Si susseguono informative su gruppi provenienti da Turchia, Grecia, Spagna e Nord Europa.

Stefano Grassi