Veronica Passeri
ROMA
EMANUELE MACALUSO,

anima della sinistra italiana, ex senatore del Pci, grande amico e sodale di Giorgio Napolitano, non vede un futuro roseo. Né per la sinistra né per il Paese.
Senatore Macaluso, crede che Renzi sia il nuovo Pd?
«Renzi ritiene che il Pd sia lui. Ma il Pd sconta il fatto di essere nato senza una base politico-culturale comune, senza una identità, in questa situazione sarà difficile che la sinistra o il centrosinistra possano competere con un centrodestra seppur allo sfascio totale. Il partito in questi anni si è barcamenato, basandosi solo sulle persone: prima Prodi che è padre fondatore del partito ma non ne è stato mai dirigente, Veltroni che aveva una sua linea, D’Alema che ne aveva un’altra»
Morale?
«Il partito è rimasto nel limbo. Di tutto questo si avvantaggia Grillo, che fa solo un’opera distruttiva. Sono preoccupato non dall’avvenire della sinistra, ma del Paese».
E il congresso dell’8 dicembre sarà un modo per ripartire?
«Ma quale congresso, non c’è nessun congresso. Un congresso significa un’assemblea di 500-1.000 persone che discutono per tre-quattro giorni, ci sono le mozioni, si votano, qui non c’è niente di tutto questo. Solo un segretario che, cosa unica al mondo, verrà eletto anche dai non iscritti».
Che servizio potrà rendere al Pd Renzi segretario?
«Non so se lo sarà, non darei per certo nulla. Penso che la visione personalistica di Renzi sia rovinosa».
E come possibile premier?
«Guardi, Renzi sarà anche una brava persona, non ci ho mai parlato, ma metto in conto che lo sia, però pensarlo a Palazzo Chigi mi inquieta. Non so se abbia il carisma e le qualità per essere solo al governo del Paese. La mia inquietudine nasce non dal fatto che lui possa avere ambizioni autoritarie, ma dalla preoccupazione che non sia in grado di risolvere i problemi del Paese da solo. A Firenze li ha risolti?».
Come valuta, invece, Letta?
«Mi sembra più saggio, non dico che sia la soluzione ai problemi dell’Italia ma è meno personalista, è più consapevole di quello di cui ha bisogno il Paese, ha più il senso della ricerca di una collaborazione e di un maggiore coinvolgimento di tutte le forze nella ricerca di una soluzione alla crisi».
Non sarà facile una ‘coabitazione’ Renzi segretario del Pd-Letta premier…
«Renzi parla come se fosse segretario, ma, ripeto, non lo è. Comunque se ritiene di mettere in crisi il governo e andare ad elezioni anticipate siamo di fronte alla follia. La Consulta dichiarerà incostituzionale il Porcellum, quindi c’è anche il problema di quale sarà la legge elettorale. Renzi dice: o è quella che dico io o nulla, ma non funziona così… ».
Renzi ha criticato in più di un’occasione il Quirinale, ieri ha ribadito che «rispetta ma non venera Napolitano…».
«Renzi dimostra la sua totale irresponsabilità. Il Capo dello Stato è stato costretto alla rielezione, destra e sinistra sono andate da lui perché il Parlamento non era più in grado di votare e di scegliere un nuovo presidente. Solo per la sua storica responsabilità Napolitano ha accettato. Ma è a tempo, lo ha ripetuto più volte, vincolando il suo mandato alla realizzazione in 18 mesi delle riforme. Renzi lo critica? Beh si vede che ci andrà lui al Colle…».