Beatrice Bertuccioli
ROMA
PER IL COMITATO

scientifico il metodo Stamina presenta rischi non solo di inefficacia ma anche di sicurezza. Questo quanto emerge da alcune anticipazioni della relazione consegnata dal Comitato scientifico al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Il Comitato ha terminato il suo lavoro a fine settembre, ma la sua relazione non è stata resa nota. Tra un paio di giorni, poi, il ministro Lorenzin nominerà un nuovo Comitato scientifico internazionale per la valutazione del metodo Stamina, dopo che il Tar del Lazio, a inizio dicembre, ha sospeso il decreto di nomina del primo Comitato scientifico (che ha bocciato il metodo). «Potevo fare appello al Consiglio di Stato o fare un nuovo Comitato. Ho scelto questa seconda strada», ha spiegato il ministro.
Nella relazione il Comitato scientifico parla di «gravi incongruenze tra il metodo presentato da Stamina e quanto riportato a sostegno dei protocolli clinici proposti». Secondo il Comitato scientifico il metodo è inefficace perché il «numero di cellule da iniettare (cioè la dose) non appare giustificato da dati sperimentali e, comunque, risulta molto inferiore rispetto a quello che, sulla base della letteratura, viene ritenuto necessario per produrre un effetto biologico». Osserva ancora il Comitato: «Le cellule da iniettare non sono identificate in maniera corretta e non viene presentato nessun saggio che ne dimostri le proprietà biologiche».

QUESTO,


conclude il Comitato, «rappresenta un problema non solo in termini di efficacia, ma anche in termini di sicurezza». Data l’origine del materiale di partenza della preparazione (carotaggio osseo), si sottolinea in particolare il rischio dell’«iniezione di materiale di origine ossea a livello del sistema nervoso», dal momento che non è prevista «la filtrazione delle sospensioni ottenute». Il protocollo «prevede delle somministrazioni ripetute (5 cicli costituiti ciascuno da un’infusione endovenosa più una intrarachidea) e ciò potrebbe aumentare il rischio di complicanze anche gravi (ad esempio encefalomielite)».

MA IL PADRE

del metodo Stamina, Davide Vannoni, annuncia una conferenza stampa per sabato 28 dicembre, a Roma, con pazienti e genitori dei pazienti in cura presso gli Spedali Civili di Brescia. «Mostreremo i certificati medici e gli esami strumentali in loro possesso, attestanti l’assenza di effetti collaterali e i miglioramenti conseguiti dagli stessi pazienti a seguito delle infusioni con il trattamento Stamina».