Tommaso Strambi
SIENA
NESSUNA nazionalizzazione di banca Mps. Un auspicio ma anche un imperativo categorico quello del ministero dellEconomia. Allindomani della decisione dellassemblea degli azionisti di posporre laumento di capitale da 3 miliardi a primavera, il Tesoro rompe il silenzio e, attraverso un portavoce, plaude a quanto stabilito dai soci dellistituto senese. Ma, nello stesso tempo sottolinea che «la priorità per il governo è la restituzione dei 4 miliardi di Monti bond agli italiani». Restituzione che passa proprio dallaumento di capitale da avviare entro il 31 dicembre 2014.
PAROLE che suonano sia come una risposta indiretta al presidente di Rocca Salimbeni, Alessandro Profumo, che nei giorni scorsi, più volte, aveva paventato il pericolo che senza aumento di capitale a gennaio si potesse aprire la strada della nazionalizzazione e nelle stesso tempo una rassicurazione allEuropa e ai mercati che laumento di capitale si farà entro i termini stabiliti. Rassicurazione importante in vista della riapertura, questa mattina, della Borsa. Il titolo Mps è atteso alla prova dei mercati dopo lo strappo di sabato. Una prova alla quale il titolo è stato sottoposto già venerdì quando, dopo il rinvio dellassemblea in prima convocazione per il mancato raggiungimento del quorum, è stato chiaro cosa sarebbe successo lindomani. La chiusura a 0,17 euro, con un -2,15%, non è stata però quella débâcle che qualcuno ipotizzava.
A pesare potrebbe essere lincertezza sulla decisioni che potrebbe prendere il management dopo che lassemblea ha bocciato il timing di gennaio fissato dal board presieduto da Profumo. Non è escluso che lo stesso Profumo, pur avendo precisato che certe «decisioni si assumono a sangue freddo e nelle sedi opportune», rassegni le dimissioni. Tanto che a Siena si è già scatenato il toto-successore: Carlo Salvatori e Divo Gronchi i nomi che circolano con più insistenza, con il primo preferito allex dg di Rocca Salimbeni. E, proprio per allontanare il più possibile una fase di incertezza sul futuro della guida del Monte, potrebbe essere anticipato al 7 o al 9 gennaio il consiglio di amministrazione inizialmente convocato per il 15 gennaio. Sarà quella la sede in cui, come ha detto Profumo, «effettueremo le opportune verifiche».
SUL TAVOLO ci potrebbero essere tre temi: le dimissioni, la decisione di continuare il lavoro per ricostruire un piano di ricapitalizzazione o la decisione di impugnare la delibera dellassemblea sulla base del parere legale espresso da Piergaetano Marchetti.
Nel frattempo la presidente della Fondazione Antonella Mansi continua il lavoro per salvaguardare il patrimonio dellEnte e nello stesso tempo garantire le condizioni per effettuare laumento di capitale a maggio.
SIENA
NESSUNA nazionalizzazione di banca Mps. Un auspicio ma anche un imperativo categorico quello del ministero dellEconomia. Allindomani della decisione dellassemblea degli azionisti di posporre laumento di capitale da 3 miliardi a primavera, il Tesoro rompe il silenzio e, attraverso un portavoce, plaude a quanto stabilito dai soci dellistituto senese. Ma, nello stesso tempo sottolinea che «la priorità per il governo è la restituzione dei 4 miliardi di Monti bond agli italiani». Restituzione che passa proprio dallaumento di capitale da avviare entro il 31 dicembre 2014.
PAROLE che suonano sia come una risposta indiretta al presidente di Rocca Salimbeni, Alessandro Profumo, che nei giorni scorsi, più volte, aveva paventato il pericolo che senza aumento di capitale a gennaio si potesse aprire la strada della nazionalizzazione e nelle stesso tempo una rassicurazione allEuropa e ai mercati che laumento di capitale si farà entro i termini stabiliti. Rassicurazione importante in vista della riapertura, questa mattina, della Borsa. Il titolo Mps è atteso alla prova dei mercati dopo lo strappo di sabato. Una prova alla quale il titolo è stato sottoposto già venerdì quando, dopo il rinvio dellassemblea in prima convocazione per il mancato raggiungimento del quorum, è stato chiaro cosa sarebbe successo lindomani. La chiusura a 0,17 euro, con un -2,15%, non è stata però quella débâcle che qualcuno ipotizzava.
A pesare potrebbe essere lincertezza sulla decisioni che potrebbe prendere il management dopo che lassemblea ha bocciato il timing di gennaio fissato dal board presieduto da Profumo. Non è escluso che lo stesso Profumo, pur avendo precisato che certe «decisioni si assumono a sangue freddo e nelle sedi opportune», rassegni le dimissioni. Tanto che a Siena si è già scatenato il toto-successore: Carlo Salvatori e Divo Gronchi i nomi che circolano con più insistenza, con il primo preferito allex dg di Rocca Salimbeni. E, proprio per allontanare il più possibile una fase di incertezza sul futuro della guida del Monte, potrebbe essere anticipato al 7 o al 9 gennaio il consiglio di amministrazione inizialmente convocato per il 15 gennaio. Sarà quella la sede in cui, come ha detto Profumo, «effettueremo le opportune verifiche».
SUL TAVOLO ci potrebbero essere tre temi: le dimissioni, la decisione di continuare il lavoro per ricostruire un piano di ricapitalizzazione o la decisione di impugnare la delibera dellassemblea sulla base del parere legale espresso da Piergaetano Marchetti.
Nel frattempo la presidente della Fondazione Antonella Mansi continua il lavoro per salvaguardare il patrimonio dellEnte e nello stesso tempo garantire le condizioni per effettuare laumento di capitale a maggio.
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