MARANELLO (Modena)
UN PAESE
con il fiato sospeso. Un Capodanno triste. La tensione è palpabile sia a Maranello, patria della scuderia del Cavallino, che nella vicina Fiorano, sede della pista prove, dove Michael Schumacher era di casa. Lì ha ancora tanti amici, dagli ex meccanici con cui andava a giocare a calcetto ai gestori del suo ristorante preferito, il Montana.
Nei bar, in piazza, non si parla d’altro: «Il nostro campione sta male, chissà se ce la farà». E la preoccupazione è alle stelle anche online, nelle piazze virtuali: su Twitter e Facebook i vecchi tifosi che hanno ancora negli occhi i trionfi di Schumi si scambiano messaggi preoccupati: «Ce la farà?». Al ristorante Montana non ci vogliono credere. Michael si sedeva sempre allo stesso tavolo, ospite dei gestori Rossella e Maurizio Paolucci. È il figlio Alberto a parlare per loro: «Siamo preoccupati e attaccati alla tv in attesa di notizie. Schumi per noi è un amico. Veniva spessissimo qui, ordinava sempre le tagliatelle al ragù, il suo piatto preferito. E quando ha smesso di lavorare per la Ferrari — aggiunge Alberto — ha continuato a venire da noi per qualche rimpatriata. Lo abbiamo sentito per telefono anche la scorsa settimana. Speriamo che ce la faccia, deve farcela».
E i suoi ex meccanici sono altrettanto sconvolti: «Come si fa a dimenticarlo? Era affettuoso con noi, spesso — dice un ex meccanico dell’allora squadra prove — ci faceva dei regali per i nostri figli. E una volta al mese andavamo a giocare a calcetto a Gorzano, una frazione vicino a Maranello. Gli siamo vicini».

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le istituzioni sono in ansia. Schumacher era cittadino onorario di Maranello dal 2006: «È uno dei grandi protagonisti dello sport mondiale — dice il sindaco Lucia Bursi — e negli anni in Ferrari ha dato un grande contributo anche al nostro territorio». Sulla stessa linea il sindaco di Fiorano Claudio Pistoni: «È sempre stato un grande amico e dai cittadini fioranesi è sempre stato amato. La città gli è vicino».
Roberto Grimaldi