Marinella Rossi
MILANO
DAL 10 APRILE

, in realtà solo data inizio lavori, Silvio Berlusconi (nella foto) comincerà a trattare sulla sua pena a un anno di reclusione. È questo il primo giorno d’udienza, indicata nel calendario (gergo giudiziario) dei “liberi sospesi”, i condannati in via definitiva ma in libertà in quanto soggetti a una sanzione che consente loro di accedere a misure alternative alla detenzione, come l’affidamento ai servizi sociali. Alla fine è arrivato il turno del Cav per rientrare in quell’elenco stilato dal Tribunale di sorveglianza di Milano e i cui tempi si attestano di media su un anno di attesa. In questo caso, qualche mese in meno, visto che l’ex premier è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione, per la frode fiscale Mediaset, il primo agosto 2013, a quattro anni di relcusione, di cui tre coperti da indulto.
Il 10 aprile alle cinque del pomeriggio (l’ora d’udienza) il presidente del Tribunale di sorveglianza Pasquale Nobile de Santis e il giudice Beatrice Crosti, competente per la B (la competenza è data da una suddivisione per lettere alfabetiche fra i vari togati) avvieranno un primo contatto con i difensori, gli avvocati Franco Coppi e Niccolò Ghedini, e con Berlusconi probabilmente presente: vi si affronterà la richiesta di affidamento — struttura, luogo e compiti — che l’ex premier proporrà come misura alternativa al carcere o alla detenzione domiciliare. Quasi inevitabile una seconda udienza utile a valutare la richiesta del condannato. Al termine dell’istruttoria, i giudici (termine che non dovrebbe superare i cinque giorni) si esprimeranno sull’affidamento, ammettendolo, come molto probabile, o no.

DA QUEL MOMENTO


, Berlusconi, oltre a dare seguito all’attività concordata, dovrà tenere d’occhio alcune prescrizioni standard: divieto di frequentare pregiudicati, in casa dalle 11 di sera alle 6 del mattino, proibiti i viaggi all’estero (è senza passaporto), ma anche sconfinare dalla Lombardia (dove ha eletto luogo di domicilio per l’affidamento), salvo documentare necessità eccezionali e ottenere autorizzazione dall’Ufficio esecuzione pene (Uepe) con cui dovrà stare costantemente in contatto. A percorso ultimato, che per Berlusconi sarebbe di 10 mesi e 15 giorni (dopo i primi sei mesi di affidamento giudicati positivi si scontano 45 giorni), la pena sarà dichiarata estinta.