dall’inviato
KIEV
«HO SCRITTO

a Putin di mandare altre truppe, oltre alla flotta del Mar Nero che è già qui di stanza, naturalmente. Perché è il solo modo di impedire il genocidio della popolazione russa». Tatiana Ermakova è la vulcanica presidente della Comunità russa di Sebastopoli, grande porto della Crimea, la regione che Kruscev donò all’Ucraina ma nella quale la popolazione è a larga maggioranza russa e vede come il fumo negli occhi la rivoluzione di Kiev.
Perché non vi fidate del governo di Kiev?
«Già ci fidavamo poco di Ianukovich, e a ragione visto come si è fatto spodestare, figuriamoci se ci fidiamo di un governo che sarà un fantoccio dell’Occidente».
Addirittura.
«La cosiddetta rivoluzione è portata avanti da mercenari con fondi europei, tedeschi soprattutto, e americani. E il solo obiettivo di chi li finanzia è la distruzione del mondo russo, dell’influenza russa nei paesi che una volta facevano parte dell’Unione Sovietica. Ci odiano».
A Kiev si assiste però a una rivoluzione di popolo, perché temete che sia antirussa anziché semplicemente filoeuropea?
«L’Ucraina o sta con la Russia o non ha ragione di essere. Le regioni dell’Est e del Sud se ne andranno. È così chiaro: in Ucraina c’è stato un colpo di stato armato, i neo-nazisti sono saliti al potere, hanno scatenato il terrore di massa che ha distrutto la Costituzione, calpestato la legge e rimosso il presidente. E Sebastopoli, non intende obbedire ad alcuna autorità illegittima. Domenica qui c’erano 30 mila persone a gridare il loro ‘no’ ad un governo di servi dell’occidente».
E perché non fossero solo parole avete iniziato ad arruolare una milizia volontaria?
«Certo. Abbiamo fatto come gli ucraini che a Kiev hanno arruolato forze a difesa della Maidan. Tutti i russi si stanno mobilitando, non solo in Crimea ma anche a Donetsk, nella provincia di Lungansk, e poi a Odessa. Siamo pronti a difenderci. Provino solo a toccare ancora le statue di Lenin che vedranno. E in ogni caso, se ci toccano, arriva l’Esercito Sovietico».
Cosa chiedete?
«Per adesso l’assemblea di Sebastopoli ha deciso, conformemente alla decisione del Congresso dei deputati dei consigli locali del sud-est del paese e al Soviet supremo della Crimea, di chiedere il ripristino dell’ordine costituzionale in Ucraina e di dare tutto il potere ai governi locali».
Cioè volete un presidente di garanzia e più autonomia?
«Non vogliamo certo la Timoshenko e chiediamo autonomia totale, escluse le funzioni centrali dello stato. Per il resto vogliamo autogestirci e non accetteremo truppe ucraine sul nostro territorio. Se ce lo negano, sappiamo dove andare».
Ma Putin che le ha risposto?
«Mi ha risposto il ministero degli Esteri dicendo che stanno vagliano la nostra richiesta».
Una cortese risposta per prender tempo…
«Allora non ha capito quanto siano arrabbiati a Mosca. Quasi quanto noi! Semplicemente non vogliono scoprire troppo le carte. Ah se le potessi dire cosa mi hanno assicurato qua al comando della Marina... ».
Alessandro Farruggia