FIRENZE
UN FASCICOLO
esplorativo senza ipotesi di reato né indagati è stato aperto dalla procura della Repubblica di Firenze in base all’esposto di un dipendente comunale, che da tempo spulcia le attività di Matteo Renzi ma che, interrogato già in passato dagli inquirenti, non ha saputo mai dare un seguito alle sue accuse. Tuttavia, questo è bastato a far scatenare al Senato il Movimento 5 Stelle contro il premier. Perché il suo amico imprenditore nonché stretto consigliere Marco Carrai ha pagato l’affitto di un attico nel centro storico di Firenze dove l’allora sindaco Renzi trasferì la residenza e vi abitò dal 14 marzo 2011 al 22 gennaio 2014? «In questi anni Renzi — ha precisato ieri sera l’ufficio stampa dello stesso premier — ha vissuto a Pontassieve. La casa di via Alfani è stata per alcuni anni la casa di Marco Carrai, pagata dallo stesso Carrai. Non era, dunque, la casa di Renzi pagata da altri, ma la casa di Carrai pagata da Carrai. Renzi ha usufruito in alcune circostanze dell’ospitalità di Carrai». «Mi sembra che la questione sia già stata abbondantemente trattata in modo squallido e con tante falsità dette in libertà», ha aggiunto lo stesso Carrai, mentre il suo avvocato Alberto Bianchi ha ribadito che «quella casa non è stata presa in affitto da Carrai per Renzi ma per lo stesso Carrai che poi, per amicizia, ha anche ospitato lo stesso Renzi il quale vi si appoggiava per evidente praticità». Eppure M5S vuole spiegazioni e, col capogruppo al Senato Vincenzo Maurizio Santangelo, ha domandato di «calendarizzare al più presto una seduta ‘question time’ dove, il presidente del consiglio Matteo Renzi, dovrà spiegare i suoi rapporti con l’imprenditore Carrai». Questi è l’attuale presidente di Adf, la società di gestione dell’aeroporto di Firenze (il Comune ha una quota), ed è stato amministratore delegato della partecipata comunale Firenze Parcheggi, nonché socio di C&T; Crossmedia, che si è aggiudicata dal Comune un servizio per il noleggio di tablet-guida per i visitatori di Palazzo Vecchio.