Giulio Mola
Milano
TRE ANNI DOPO

il suo ingresso nel CdA rossonero, ecco la prima conferenza stampa di un’emozionata Barbara Berlusconi. L’occasione è di quelle importanti, trattandosi della presentazione di Casa Milan, il nuovo quartier generale del club rossonero inaugurato a novembre. «Per due anni è stato il mio sogno, voluto e realizzato. Parto dal concetto di famiglia, per me il Milan è molto più di un’azienda e avevamo bisogno di una casa più grande, funzionale, che fosse anche un luogo di relazione con i tifosi. Cercheremo di creare partecipazione e unione con il Museo-mondo Milan dove ci aspettiamo la presenza di 150mila visitatori l’anno, uno store gestito dal club e un ristorante che si ispira a quello di Milanello».
Si apre dunque una nuova era per il Milan?
«È una sfida che arriva nel momento di grande difficoltà. Le congiunture economiche non sono favorevoli, ma noi pensiamo che investendo in questo modo si possa crescere e aumentare i ricavi. I prossimi obiettivi commerciali riguardano consolidamento e valorizzazione del brand, merchandising ristrutturato e aumento della presenza sui mercati mediorientali e asiatici. L’impegno della mia famiglia non deve mai mancare, il nuovo progetto, si colloca all’interno di una strategia più ampia e che possa essere di supporto alla parte sportiva per dedicarsi all’acquisto di nuovi campioni».
A proposito. Come vanno i rapporti con Adriano Galliani?
«È estremamente positivo. Vero, all’inizio c’è stato un confronto duro, anche di divisioni, ma in questo momento il rapporto è sereno con intenti e obiettivi comuni».
Anche con i tifosi è necessario ricompattarsi...
«L’augurio è che la squadra possa tornare a vincere, anche perché qui ci sono delle ottime abitudini in questo senso. Speriamo possa esserci presto una riconciliazione anche per i risultati positivi che spero il Milan possa ottenere ben presto».
Torniamo agli obiettivi commerciali: quali saranno le novità?
«Aprirsi all’Asia e verso il Medioriente, incrementando la presenza in questi territori con aziende che vogliano legarsi a questo marchio. Abbiamo più di 140 milioni di tifosi nel mondo e 22 milioni di fan in Cina. La settimana prossima andremo negli Emirati, incontereremo i dirigenti di Fly Emirates e poi voleremo negli Stati Uniti e a settembre in Giappone».
Ma il suo prossimo viaggio negli Emirati servirà anche per cercare nuovi soci investitori che possano acquisire quote minoritarie e magari dare una mano concreta nel progetto riguardante il nuovo stadio di proprietà?
«Si è parlato molto di cessione del Milan ma è un’informazione non corretta. La mia famiglia crede molto nel progetto. Diversa è la possibilità di una partnership soprattutto per l’operazione stadio. I miei prossimi viaggi serviranno anche a questo, ma l’eventuale cessione delle quote oscillerebbe fra il 20 e il 30%. La quotazione in Borsa al momento non la stiamo vagliando. Però magari in futuro vedremo».
L’obiettivo è l’aumento di ricavi, ma le perdite il prossimo anno saranno evidenti. Che incidenza puo avere la mancata qualificazione alla Champions nel rapporto con gli sponsor? «Veniamo da buone stagioni. Solo tre anni fa abbiamo vinto lo scudetto, poi siamo stati sempre in Champions. Certo, per l’anno prossimo avremo complicazioni sugli introiti ma lo sport è ciclico. Il Milan ha una storia costruita in 30 anni di eccellenza e non puo essere una stagione negativa ad incidere sulla valutazione degli sponsor a legarsi al club».
Si era parlato dell’arrivo di nuove figure strategiche nel club, ad esempio Paolo Maldini. Torna?
«Per me rappresenta una bandiera del Milan tutt’oggi. Già ci dimostra il suo sostegno attraverso una serie di iniziative, con lui ho parlato in piu occasioni, è auspicabile e positivo un suo eventuale contributo».
Come ha ereditato la passione e cosa le ha detto papà Silvio affidandole tutto ciò?
«Credo che le passioni non si ereditino ma si ispirano e mio padre da sempre mi ha ispirato. Sin da bambina andavo allo stadio, ci sono cresciuta in questo ambiente. Quando però vuol darmi consigli su modulo e formazioni gli dico di chiamare Galliani perché il modulo diventa difficile per me».
Suo padre dice che il Milan ha bisogno delle sue cure. Si riavvicinerà?
















«Lo spero davvero. Voi non immaginate neppure quanto gli manchi il Milan soprattutto in questo periodo, e quanto ci soffra. Ma sono certo che tornerà vicino alla squadra, ha un grande intuito sportivo e per lui il Milan è una gioia».