LA PRIMA? La più antica? È la diplomazia vaticana. Non c’è bisogno di essere esperti per capire che dove c’è un prete c’è un osservatore della Santa Sede. Se risaliamo alle origini, scopriamo che già nei primi anni di vita della Chiesa ci sono i diplomatici. Rappresentanti del Papa, infatti, vengono inviati nei Concilii ecumenici. E verso la metà del V secolo nascono gli apocrisari che rappresentano il Santo Padre presso le autorità civili. Nel IX secolo verranno sostituiti dai legatus missus, mentre alla fine del Seicento ecco la nascita della missione permanente. Il primo Stato che ospita una Nunziatura è Venezia, 1488. Seguono Parigi, Vienna, il regno di Napoli, la Polonia, Toscana e Savoia. Le Nunziature perdono moltissimo nel 1648, dopo la pace di Westfalia salvo riappropriarsi di un ruolo di primo piano in quello che è il consesso reazionario per eccellenza, il Congresso di Vienna del 1815. Decisivo il ruolo della Chiesa in particolari stati di crisi. Come in quella di Cuba nel 1962, quando per un soffio non scoppia la Terza guerra mondiale tra Usa e Urss. Una lettera di Giovanni XXIII pare sia stata molto convincente, specie nei confronti di Krusciov che, a fine anno, alla fine, manda addirittura gli auguri di Natale al Pontefice. Se una peculiarità del corpo diplomatico papale è che tutti i suoi rappresentanti provengono dal clero (e questo spiega la capacità d’ascolto in ogni angolo del mondo), c’è da dire che sull’opportunità di avere relazioni diplomatiche si sono interrogati in molti. Tra questi, Paolo VI, il ‘Papa rosso’. Scrive nel 1970: «La Santa Sede ha ragione di servirsi di questa forma di attività che si chiama diplomazia? Non è essa del tutto aliena dalla natura della Chiesa?». Domande legittime che, però, per il valore storico che hanno inducono a dire che sì, meno male che c’è la diplomazia pontificia. Basta, a provarne la veridicità, entrare nell’Archivio Segreto Vaticano. Ecco, davvero lì c’è la Storia. Tutta la Storia. Per iscritto. Una miniera di cui è impossibile fare a meno. Probabilmente lo avrebbero riconosciuto anche i più accaniti anticlericali. Magari, chissà anche Giuseppe Garibaldi. Il nostro Eroe per eccellenza...