Elena G. Polidori
ROMA
È L’ULTIMO

affondo, forse quello definitivo. Beppe Grillo ancora una volta contro il sindaco M5S, Federico Pizzarotti. La rottura era nell’aria da mesi, ma ieri lo scontro è arrivato direttamente dal blog. «Il MoVimento è ecumenico — scrive il leader — è aperto a tutti i cittadini italiani che vogliano farne parte, per essere candidati è sufficiente rispettare i requisiti di iscrizione ed essere cittadini italiani incensurati. Non devi essere conosciuto da qualcuno, che sia egli il primo dei sindaci o l’ultimo degli attivisti; Capitan Pizza (così è apostrofato, con scherno, Pizzarotti, ndr) però non è d’accordo con quelle stesse regole che l’hanno portato a essere sindaco di Parma».

IL RIFERIMENTO

è a un’intervista che il primo cittadino ha rilasciato durante le elezioni online del Movimento per scegliere i candidati. «È un dato di fatto — aveva denunciato il sindaco — che in tutti i territori si è candidata gente che noi non abbiamo mai visto, la conoscenza secondo me è importante». Parole che hanno fatto imbestialire Grillo, anche se secondo Giovanni Favia, ‘l’eretico’ transfuga stellato, Pizzarotti non verrà espulso, «è stato umiliato e basta così, temo non reagirà, sancendo così il potere assoluto e meschino di Lord Grillo».

INTANTO

alla Camera è esploso il caso di Riccardo Nuti, tra i «talebani» più vicini al leader, che ha svelato su Facebook le sue preferenze rispetto ai candidati per le europee in Sicilia (pratica vietata dal regolamento interna perché prefigura una sorta di «aiuto» o si «segnalazione»). Non a caso, alla fine dei giochi, ce l’ha fatta Paola Sobbrio, di Marsala, che vanta il primato di voti in Sicilia (221), da lui sponsorizzata. Il meetup siciliano ha sfiduciato Nuti, c’è stata un’assemblea dei deputati, ma alla fine i voti dei «talebani» sono stati la maggioranza e per Nuti non è scattata la richiesta di espulsione che, invece, in è toccata ad altri per molto meno: due pesi e due misure, come sempre, nell’M5S. Chi è fedele ai leader, in pratica, può fare ciò che vuole. Anche se adesso uno dei due capi del MoVimento è fuori gioco. Gianroberto Casaleggio è stato ricoverato al Policlinico di Milano per un edema celebrale, tornerà a casa tra pochi giorni, ma dovrà osservare un lungo periodo di riposo, cosa che sta creando profondo malessere nelle fila stellate a ridosso delle europee.