MILANO
Professor Alberoni, a Stoccolma hanno presentato un Viagra sprint, che fa effetto in soli 15 minuti. Un’altra rivoluzione per la vita sessuale degli esseri umani?
«Non credo possa avere un effetto paragonabile a quello dell’introduzione del Viagra. Allora il problema era rendere possibile il rapporto sessuale a persone che non avevano più l’erezione. Non credo che coloro che soffrono di questa disfunzione siano ossessionati dai tempi».
Beh, aspettare una o due ore può essere imbarazzante, o almeno togliere la spontaneità del raptus erotico...
«Non credo che decisioni del genere si prendano in dieci minuti. Certo, l’abbreviazione dei tempi può avere un effetto psicologico importante, rendere i maschi più sicuri di sé.»
Dopo tanti anni possiamo dire che quella del Viagra è stata un’autentica rivoluzione sociale?
«Il Viagra ha reso possibile qualcosa che fino ad allora era impensabile, almeno per i maschi. Le donne invece hanno sempre avuto questa possibilità, ancor di più oggi con le cure di ormoni che tolgono gli effetti più fastidiosi della menopausa. Oggi un uomo di 70-80 anni può avere un’amante giovane. La tematica amorosa si è spostata tutta più in là. Un tempo la donna a 45 anni veniva considerata vecchia, l’uomo a 60 doveva raggiungere ’la pace dei sensi’. Ricordo una battuta che mi ripetevano da piccolo: ‘Quando il capello tende al grigiolino lascia la donna e pensa al buon vino’. Anche se io sono convinto che in realtà si trattava di paure nevrotiche indotte dalla società. Si inibivano le donne, si rendevano impotenti gli uomini al punto che non si eccitano più neanche con la benedizione del Vescovo... Sono convinto che in altri Paesi, senza le inibizioni italiane, uomini e donne continuassero a fare l’amore anche se non più giovani. Perché non c’è dubbio: anche a 70 anni si è capaci di innamorarsi. Poi certo intervengono altri problemi...».
Quali?
«Il cuore, la gelosia... Non è più un problema fisico, ma psicologico. In America abbiamo un sacco di attrici che a 60 anni sono ancora belle e pimpanti, affamate di sesso, di ragazzi, di carne fresca... Ed è anche possibile che un giovane si innamori di una donna più anziana, ma può durare 4, 5, 6 anni, poi le piantano, inevitabilmente. Essere lasciati a 20 anni è un conto, si guarisce in fretta. Essere abbandonati a 60 è molto più doloroso. Li legge i messaggi che i ragazzi mandano a Moccia? Se vengono mollati ne hanno già pronti altri due o tre, dimenticano tutto in fretta. Da adulti è molto più difficile, soprattutto per i maschi che da soli non sanno stare».