Luca Pasquaretta
Torino
OPERAZIONE

double. Scudetto ed Europa League. La Juve ci crede. La missione è iniziata ieri poco prima dell’ora di pranzo a Nyon, quando Ciro Ferrara ha estratto dall’urna il Benfica. Una sfida nella sfida. Difficile, affascinante. Per la finale. Per la storia. Per il ranking — anche se Conte ha detto che non interessa a nessuno, riferendosi agli anti-juventini — e per un sacco di altre innumerevoli ragioni. Sarà la squadra di Jorge Jesus, costruita sapientemente da Rui Costa, l’avversario dei bianconeri in semifinale di Europa League. Il peggior cliente. Andata a Lisbona il 24 aprile, ritorno a Torino il primo maggio. In palio non c’è solo un posto al sole nella finale dello Juventus Stadium, in programma il 14 maggio, ma anche un bel gruzzoletto di soldini e il quarto posto nel ranking Uefa. Tutt’altro che dettagli. Insomma Juve-Benfica sarà un po’ anche Italia-Portogallo. Chi passa sfiderà la vincente del derby spagnolo fra Siviglia e Valencia. L’ha guardata la coppa. Ma non l’ha toccata. «Porta male, prima bisogna vincerla» ha detto Pavel Nedved, l’ambasciatore bianconero, che ha storto un po’ il naso quando Ferrara ha estratto dall’urna la squadra portoghese. Avrebbe preferito una delle due spagnole. «Abbiamo pescato i favoriti. Mi spaventa la loro esperienza europea, la rabbia che avranno dentro per aver perso la finale dell’anno scorso in casa — ha continuato il consigliere di amministrazione della Juve —. Credo che saranno partite molto equilibrate, noi siamo pronti». Nedved sogna l’impresa: «Faremo di tutto per passare, vogliamo scudetto ed Europa League. La finale a Torino sarà uno stimolo in più. Anche gli anti-juventini dovranno fare il tifo per noi, perché se passiamo l’Italia conserverà il quarto posto nel ranking Uefa». Se la Signora dovesse agguantare la finale, giocherà ‘in trasferta’, in giallo. Come nella finale di Basilea del 1984, l’anno dell’ultima accoppiata scudetto-coppa.
Ieri in tarda mattinata i bianconeri erano ad allenarsi, mentre si svolgeva il sorteggio. A preoccupare Conte ci sono le condizioni di Vidal, uscito dopo un’ora nel match contro il Lione per un problema al ginocchio. «Mi fa vermanete male, il ginocchio. non riesco a colpire la palla. Ho avuto 10 giorni per riposare ma il dolore non è passato, è ancora lì e vedremo come evolve».