Valentina Bertuccio D’Angelo e  Francesca Santolini

CESANO BOSCONE (Milano), 16 aprile 2014 - IL DESTINO, per Silvio Berlusconi, deve essersi proprio fissato con Cesano Boscone. Qui, cittadina senza soluzione di continuità con la periferia sud di Milano, l’ex premier sconterà la sua pena alternativa per frode fiscale. Qui vive Massimo Tartaglia, l’uomo che lo colpì al volto con una statuetta del Duomo nel dicembre del 2009. Una strana giravolta del caso che riporta Cesano sotto i riflettori della cronaca. In piazza Monsignor Moneta 1, all’interno della Fondazione Sacra Famiglia, ieri pomeriggio c’era un via vai di telecamere, taccuini, microfoni. «Lo abbiamo saputo dalla stampa — rivela il direttore generale Paolo Pigni —. Avevamo già dato la nostra disponibilità all’affidamento in prova, nell’ambito di un rapporto tra Caritas e l’Uepe (Ufficio per l’esecuzione penale esterna, ndr), poi non siamo più stati contattati». Non ce n’è stato bisogno. La notizia già rimbalzava di bocca in bocca tra i dipendenti, tra i pazienti. Spetta a Pigni spiegare cosa succederà a breve, verosimilmente dopo Pasqua, «il tempo delle carte bollate»: «Il progetto dovrà essere redatto con gli enti competenti. Si tratterà comunque di un’attività di volontariato che non potrà in alcun modo sostituire, ma soltanto affiancare, il lavoro degli operatori. Non sarà sicuramente nulla di non adatto a una persona con le sue caratteristiche». Quattro ore settimanali insieme agli anziani, circa una quarantina, ospiti del centro diurno di Villa Sormani, a pochi metri dalla sede centrale. Impossibile anche solo mettere un piede nel cortile: «Andate via», urla una dipendente. La aspettano giorni di assedio, già si prepara.

«NON SO perché abbiano scelto la nostra struttura — prosegue Pigni —. Forse perché con le nostre dimensioni possiamo affrontare meglio una situazione del genere. Che non credo avrà ripercussioni negative ma solo positive». Le dimensioni: fondata nel 1896 da don Domenico Pogliani, oggi in odore di beatificazione, la Sacra Famiglia si occupa di ogni tipo di disabilità in Lombardia, Piemonte e Liguria. Quasi duemila dipendenti, cinquemila persone assistite ogni giorno, seicento volontari (presto +1). Solo a Cesano ci sono undici reparti e sette centri diurni, 800 dipendenti, mille ospiti di cui duecento anziani. «Un’esperienza che fa crescere le persone di buona volontà e confido nel fatto che il dottor Berlusconi sia una di queste». Parola di Paola Pessina, ex sindaco di Rho e oggi nel cda della Fondazione. «Il primo obiettivo sarà proteggere i pazienti, che sono persone fragili. Sono certa che verranno evitate strumentalizzazioni: questa è una bella opportunità per una persona che deve restituire qualcosa alla società». Ma più delle dichiarazioni ufficiali, il senso della giornata di ieri alla Sacra Famiglia sta, soprattutto, nelle reazioni di chi Berlusconi lo incontrerà per davvero. «Se porterà sorrisi e affetto, sarà il benvenuto — dice la parente di un ospite —. È un padre di famiglia, saprà come comportarsi». È già un buon inizio.