Marinella Rossi
MILANO
UN RITORNO

alle origini, agli anni verdi. Animatore e intrattenitore: ma dalle navi di crociera e i piano bar la sorte lo porta a ricreare persone anziane o disabili. C’è un destino, nell’ordinanza con cui il Tribunale di sorveglianza di Milano concede a Silvio Berlusconi l’affidamento ai servizi sociali nella Onlus Sacra Famiglia di Cesano Boscone — di solida ispirazione cristiana e fondata sulle spalle di ben 100 suore — come espiazione della pena a un anno di reclusione per la frode fiscale Mediaset.
«In riferimento al progetto riparatorio proposto da Caritas Ambrosiana», che «verrà concordato con l’Uepe» (l’ufficio esecuzione penale esterna), il quale con la Caritas ha una convenzione, questo «dovrà essere circoscritto ad attività sociali e animative, ricreative e relazionali, espressive e culturali...». Ma non escludendo, compatibilmente «con le condizioni di salute» del condannato, attività di assistenza diretta. Mentre liquidato in tre righe, è il no al progetto alternativo e
in divenire proposto dalla difesa Berlusconi, nelle pertinenze della sua villa di Macherio e su cui il pg Antonio Lamanna si era espresso negativamente. «Lo svolgimento di attività di volontariato, all’interno di un centro di ippoterapia» di proprietà berlusconiana, «vanifica il significato del trattamento che il tribunale intende adottare». Ma gli avvocati Franco Coppi e Niccolò Ghedini esultano lo stesso: «Decisione equilibrata e soddisfacente».
La decisione, presa subito dopo l’udienza del 10 aprile, è notificata alle parti alle 12,15 di ieri. Dieci pagine: il presidente Pasquale Nobile de Santis e il giudice relatore Beatrice Crosti ordinano a Berlusconi di fare il volontario alla Sacra Famiglia «almeno una volta alla settimana e per un tempo non inferiore a quattro ore consecutive». Fatto salvo quest’impegno di mezza giornata, salva va anche la libertà dell’ex premier di fare politica, che il tribunale concede a priori, consentendo la permanenza, da martedì a giovedì compresi, a Roma. Il week end, a parte Cesano Boscone, è a Villa San Martino, da cui l’ex Cav potrà uscire dopo le 6 del mattino e rientravi per le 23. Ogni eventuale altro sconfinamento dalla Lombardia dovrà essere concordato con l’Uepe. Tra dieci giorni Berlusconi prenderà contatti con l’Ufficio esecuzione, per stabilire giorni e ore di volontariato, un minimo di 46 visite all’ospizio, fino all’espiazione della pena, che, in caso di buona condotta, sarà di effettivi 10 mesi e 15 giorni. Nel frattempo resta integra l’interdizione dai pubblici uffici di 2 anni, divenuta esecutiva in marzo e che non si estingue con l’espiazione ai servizi sociali.
Nell’accordare a Silvio l’affidamento, il tribunale riflette sullo sforzo «a riadattare la misura alternativa della detenzione in origine pensata dal legislatore per soggetti socialmente disadattati», e ora dedicata anche a «colletti bianchi, che si sono resi responsabili di reati di natura economica». Posta la pericolosità sociale, nel caso di Silvio, l’accettazione della sentenza passa «attraverso il risarcimento» all’erario e «la disponibilità a svolgere attività rieducativa»: segno di una «scemata pericolosità sociale» e «di volontà di recupero dei valori morali perseguiti dall’ordinamento». E le «recenti esternazioni pubbliche del condannato nei confronti dei magistrati, offensive, e che dimostrano spregio nei confronti di questo ordine giudiziario, potrebbero inficiare quegli indici di resipiscenza, se reiterati in epoca successiva alla concessione» dell’affidamento. Il tribunale di sorveglianza mette una pietra sul passato, per il futuro, prudenza.