Antonella Coppari

ROMA, 17 aprile 2014 - «LASCIATEMI respirare, datemi qualche giorno di tempo». La risposta di Silvio Berlusconi a chi lo pressa perché spieghi quale campagna elettorale ha in mente, getta sale sulle ferite inferte sulla pelle degli aspiranti europarlamentari dai sondaggi, che danno Forza Italia in caduta libera. Ancora sotto il treno della decisione del tribunale di sorveglianza di affidarlo in prova ai servizi sociali in un centro per anziani, dopo aver incassato il secondo «no» di Strasburgo per una sua candidatura, si attiene alla massima evangelica secondo cui a ciascun giorno basta la sua pena. Ieri ha lavorato fino a sera per chiudere, con qualche affanno di troppo, le liste per le europee in cui c’è abbondanza di nomi femminili ma carenza di quelli ad effetto. Soliti maldipancia da esclusioni (Scajola), consuete gelosie tra vecchia guardia e cerchio magico che poco gli piacciono. In particolare, si racconta che tensioni abbia creato l’inserimento nella circoscrizione del Piemonte di Alberto Cirio, uomo legato a Bondi e di molte preferenze, che rappresenta un’oggettiva sfida alla supremazia di Toti nel Nord-ovest. E c’è voluto il suo carisma per convincere il coordinatore forzista in Sicilia, Gibino, a non mettere i bastoni fra le ruote a Miccichè nelle Isole.

PAR QUASI un paradosso per un tycoon televisivo: la lunga astinenza da piccolo schermo — sono 14 mesi che non partecipa a talk show — dovrebbe spingerlo ad accomodarsi sulle poltroncine di Vespa o sulle sedie più spartane ma di grande appeal di Santoro. Del resto, le rimonte dell’ex Cavaliere passano per i mass-media. Tolti di mezzo i manifesti, considerati inadeguati per convincere gli indecisi e troppo costosi, Forza Italia ha bisogno di un «Berlusconi protagonista della campagna elettorale» (il copyright è di Mara Carfagna) per uscire dalle secche. Ma agli intimi che l’implorano di andare in tivù per lanciare la controffensiva, replica: «Me lo vietano i miei avvocati». In realtà, mai Ghedini e Coppi gli hanno intimato di girare al largo dalle telecamere. Gli hanno detto piuttosto: «Vai pure in tv ma non sparare sui giudici». Se prima esistevano ragioni di opportunità, ora lo impone un dispositivo della sentenza che lo diffida dal pronunciare frasi offensive nei confronti dell’intero ordine giudiziario. Di qui, l’imbarazzo dell’uomo in cerca di una soluzione al quesito: «Come stare in tv senza affrontare il nodo che gli preme?»
Mentre i forzisti ipotizzano manifestazioni a Milano o a Roma, rispettando i paletti dei giudici, Berlusconi oggi rompe il silenzio: alle 16 presenta i candidati FI. Poche sorprese — Cecchi Paone, l’ex portiere della Fiorentina Giovanni Galli, Furlan — 30 donne. La risposta alla valanga rosa di Renzi ha il volto delle uscenti Gardini, Comi e Ronzulli, ma anche di new entry l’ex tronista Ylenia Citino, mentre resta fuori Fiorella Ceccacci (a pesare, per i maligni ,il parere della Pascale). Dopo la conferenza stampa (sono cinque mesi che non ne organizza) il leader forzista metterà la testa sul da farsi: magari partendo da uno slogan che poco gli garba, puntando sull’idea comunque che l’Europa va cambiata.