dall’inviato
NEW YORK
HANNO

CORSO pieni di forza, mentre la polizia teneva il dito sul grilletto. Boston blindata con 3500 poliziotti è tornata ieri in pista con atleti da tutto il mondo per battere la paura legata alla ‘maratona della strage’. Un anno dopo ha vinto lo sport, lungo i 42 chilometri del percorso controllati questa volta da più di 100 telecamere e decine di check point.
L’emozione era forte anche nei giorni scorsi e quando il vicepresidente Biden ha detto: «Rendiamo omaggio al coraggio di una incredibile città, che ha deciso di tornare a correre», è scattato un enorme applauso. «Boston Strong» è diventata ieri oltre che una gara anche una prova d’orgoglio, il giorno della riscossa, mentre dal supercarcere a poche decine di chilometri il superstite dei fratelli ceceni Tsarnaev, autori della strage, attende dietro i vetri antiproiettile un processo che lo condannerà alla pena di morte.

SULLA LINEA


di partenza con i loro pettorali gialli si sono presentati 36mila atleti: 9mila in più dello scorso anno. Un successo enorme. Ha vinto Meb Keflezighi con 2 ore 8 minuti e 36 secondi, un cittadino americano, ma originario dell’Eritrea e con un passato italiano: Meb, dopo la fuga dall’Eritrea a causa della guerra, è arrivato a Monza con la famiglia. In Italia ha frequentato la prima elementare e dopo è partito per gli Stati Uniti. Keflezighi non ha fatto il record, ma è stato un trionfo psicologico quel taglio del traguardo proprio dove un anno fa sono scoppiate le bombe. In campo femminile si è imposta la keniana Rita Jeptoo, che ha corso in 2 ore 18 minuti e 57 secondi.
Al via dalla periferia di Hopkinton sono partiti anche atleti diversamente abli con sedie a rotelle e protesi. La Boston Strong dello scorso anno per la sua 118esima edizione di quella che viene considerata la corsa più antica del mondo è diventata ‘Boston stronger’.
La Maratona che si è consumata in un’altra splendida giornata come quella maledetta del 2013, è diventata ormai una testimonianza diretta della rinascita della città del suo spirito solidale che si è fatto ancora più compatto dopo la tragedia del terrore.
Quei 36mila runners entusiasti (tra cui anche Gianni Morandi), stretti nelle loro magliette della riscossa, altre decine di migliaia vendute al pubblico che voleva partecipare, testimoniando sono diventati un immenso fiume umano per oltre 6 ore.

È STATA




una prova di forza per quanto riguarda il sistema di sicurezza, ma soprattutto una grande prova di normalità. Il terrore seminato dai fratelli fanatici ceceni è stato calpestato da decine di migliaia di suole, che hanno voluto riappropriarsi delle strade sia del centro che della periferia e quel traguardo della morte solo un anno fa è diventato un nuovo momento di festa e di ricordo per le vittime innocenti.
Giampaolo Pioli